lunedì 11 ottobre 2010

Ultima tappa de "La timidezza delle rose"

da pag. 1159 a pag. 227 .

Breve riassunto: le lezioni di Zeynep Hanim lasciamo modo a Diana di riflettere molto sulla sua vita, sulla perdita della madre e sulla ricerca della sorella gemella. Fin quando un giorno viene avvertita che Mary si trova a San Francisco e Diana riparte immediatamente nella speranza di incontrarla prima che la sorella scopra che la madre tanto amata e ricercata da una vita, è morta. Nella città nessuno ha incontrato Mary, così Dana attende speranzosa.
Zeynep Hanim le invia un pacco con uno speciale roseto ed una lettera, dalla quale Diana inizia la ricerca di una lettera; attraverso numerosi indizi Diana trova l’ultima lettera lasciatale dalla madre.
Scopre così che la madre e Zeynep Hanim erano d’accordo sul percorso da farle seguire perché Diana scoprisse che in realtà lei è Mary….
Epilogo: la ragazza rincontra Mathias e si scoprono in sintonia, lui può finalmente disegnare il secondo gabbiano sul suo quadro migliore; insieme partono per Delfi per le piogge ottobrine.


Care amiche del GdL,
eccoci al termine di questo libro, un libro veramente particolare, forse più amato da chi apprezza la filosofia, però nel suo complesso direi riflessivo; dopotutto se è stato tradotto e venduto in molti paesi ci sarà una ragione ;o)
Segue il mio commento... insieme a tutti i vostri che aspetto con ansia...

p.s. vi ricordo che è scaduto il termine per l'iscizione alla lettura di Ragione e Sentimento, avete tutte i libri? pronte? inizieremo domani con il calendario che vedete pubblicato a lato!

Baci

11 commenti:

  1. La madre di Diana le diceva: “ … l’unica cosa di cui hai bisogno per sentirti speciale sei tu…”.
    Credo che questa frase sia il cuore del libro, ovvero la frase che porterò dentro di me dopo aver chiuso l'ultima pagina di questo libro. Al di là delle metafore raccontate, il viaggio che percorre la protagonista non è tra due continenti, ma è dentro di se. Non è alla ricerca della sorella gemella, è alla ricerca della sua personalità nascosta ma più profonda e vera. Mi dispiace che l'autore abbia usato questo “stratagemma” per arrivare a comunicarci questo concetto, un po' mi ha irritata, ma l'importante è veramente guardare dentro se stessi, conoscersi profondamente ed amarsi!

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  2. Ciao a tutte, care compagne del GdL. Sono d'accordo con Erica e porterò dentro di me questa frase del libro "La timidezza delle rose" : L'unica cosa di cui hai bisogno per sentirti speciale sei tu... Ma quanto è difficile...Richiede davvero una maturità e un percorso di vita non indifferenti. Per noi donne, per noi "figlie" oltretutto c'è sempre in agguato quel senso di inadeguatezza nei confronti della propria madre, quella paura di non aver soddisfatto le sue aspettative.
    Da madre di una figlia femmina dico che l'unica cosa ce vorrei per lei è che sia felice e serena. Da figlia sono sempre alla ricerca di uno sguardo di approvazione...

    Torniamo ora al libro. Non mi è piaciuto. Una prosa poco armoniosa, personaggi abbozzati e abbandonati. Dov'è finito il mendicante ? Dov'è finito il pittore ? Nella seconda e terza parte del libro quasi non se ne fa menzione. L'amica della madre ?
    Mi ha fatto sorridere, però, la trovata della finta gemella. Ma allora quella Mary un pò saccente un pò perfettina ( e un pò anche antipatica, lasciatemelo dire ) non esiste. In effetti era poco credibile come personaggio. Ma è stato comunque un colpo basso dell'autore. Birichino, così non si fa. E il padre, allora è morto davvero? All'inizio del libro era stato venduto come disgraziato abbandona famiglie.

    No, non mi è piaciuto. Ma sono contenta di averlo letto. Un tassello in più nella mia libreria cerebrale.
    Adesso aspetto i vostri altri commenti, che mi leggerò in santa pace questa sera !
    Un abbraccio,
    Miss Marple

    "Sense and sensibility" è già nello zaino, pronto per essere ddentato mentre sola soletta me ne andrò in ufficio tra poco.

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    1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  3. Ecco qui: siamo arrivate alla conclusione di questo primo libro "condiviso" :-)
    Erica ha ragione, è un testo sicuramente particolare che capisco possa non essere piaciuto a varie di noi perchè ha uno stile e un modo di portare avanti un discorso che può benissimo sembrare troppo favolistico o troppo filosofico o poco aderente alla realtà...
    A metà della lettura ho avuto un grosso momento di scetticismo, ma poi mi sono detta che o aderivo al pensiero dell'autore e cercavo di immedesimarmi nella storia così come veniva descrita o avrei finito per lasciare il libro a metà.
    Scegliendo la prima soluzione, mi sono ritrovata a considerare il lato riflessivo dei discorsi fatti da Zeynep e anche dalle rose stesse, senza mettermi a considerare quanto potessero essere "irreali"...e ne ho tratto spunti interessanti: la comprensione della vera "essenza" di ognuno di noi, il seguire la nostra natura e non nasconderci dietro ad una maschera e un vestito cucitoci addosso da altri che ci vorrebbero in un modo piuttosto che in un altro, il trovare la strada giusta che ci faccia realizzare come persone complete, anche trovando l'altra metà di noi in un compagno/a, come succede a Diana e Mathias, con cui condividere il "volo dei gabbiani"...
    In effetti, il viaggio di Diana alla ricerca di Mary (ossia di se stessa)è il viaggio che ognuno di noi dovrebbe fare per trovare un equilibrio interiore e per vivere la propria vita con consapevolezza delle proprie qualità e del propro essere UNICO.
    A pag 210, al termine della lettera-rivelazione, la madre di Diana le riporta il prezioso adagio promesso come ricompensa da Zeynep per l impegno a voler udire le rose e io voglio concludere il mio commento proprio con queste parole saggie "C'e' un solo IO dentro di me, nel mio intimo".
    Ecco, compito di ognuno di noi e' trovare quell'IO.
    Maris

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  4. Arrivata alla fine dl libro mi sono ricreduta sul giudizio negativo dato al termine delle precedenti tappe, in finale l'autore è riuscito a strapparmi un sorrisetto di approvazione per l'epilogo della storia... tutto sommato sono contenta di averlo letto ....
    Annamaria

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  5. Alla fine possiamo dire che Diana ha trovato Mary, anche se non in carne ossa.E' una riflessione intima, che possiamo gradirla o no, possiamo seguire il libro come lettura , allora non è un gran che; però se vogliamo compiere anche noi il viaggio di Diana , diciamo che può essere scocciante. Bisogna togliersi di dosso tutti i condizionamenti, rimanere nudi con il nostro io, ciò puo farci male, però se analizziamo le nostre aspirazioni anche contro corrente, e decidiamo di seguirle ci sentiremo più libere, ma dobbiamo pagare il prezzo della disapprovazione, delle critiche. Raggiungere tale meta è difficile e non sempre siamo disponibili a questo atto di coraggio, anche se vivere nell'ipocrisia di agire in un determinato modo per avere l'approvazione ci fa sentire insodisfatte.Non so se è chiaro il mio pensiero. Gio

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  6. Gio è chiarissimo. Si Maris, il nostro compito è trovare il nostro IO: Io di nuovo ho dovuto fare un nuovo post, perché il mio commento era troppo lungo. Un bacio

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  7. Eccoci qua alla fine del primo libro del Gruppo di Lettura.
    Anch'io mi sono imposta di finirlo perchè a metà l'avrei lasciato lì, come mi è già capitato con alcuni libri, ma la compagnia mi ha spinta a terminarlo ... alla fine come avete già detto voi dovremmo scoprire il nostro Io per poter essere speciali ... accidenti com'è difficile andare alla ricerca di noi stessi!!!
    sono d'accordo con quanto dice Gio tutto molto chiaro, se decidiamo di vivere la nostra vita è davvero un rimanere nudi ed essere guardati come personaggi strani e diversi ... in un mondo dove bisogna solo apparire e mostrarsi per quello che non si è!!!
    Sono contenta di aver letto questo libro, anche se non mi è piaciuto particolarmente forse perchè proprio troppo riflessivo.
    credo di essere stata un po' contorta, ma i pensieri si accavallano e le parole fanno fatica ad uscire!!!
    buona notte a tutte Patrizia

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  8. Ed eccomi qui anch'io per l'ultima tappa. E come per le altre due inserisco i punti che mi hanno colpito:
    - "ogni minuto conta. Non sarai mai in grado di recuperare il minuto che hai appena perso" (pag. 161). Sante parole! Bisognerebbe pensarci più spesso! E cogliere sempre l'attimo.
    - essere come l'acqua: identiche dentro e fuori. Essere una sola rosa, come dovrebbero fare Artemide e Miriam. Questa cosa è davvero molto difficile. Sarebbe già un grande passo riuscire, come fa Diana alla fine del libro, a distinguere le due voci: quella di Diana e quella di Mary.
    - L'ammirazione degli Altri che ci plasmano in base ai LORO desideri e che non ci rende felici. Bisogna riuscire a "lottare" per fare ciò che NOI veramente vogliamo e desideriamo e cercare la chiave di tutto dentro di noi.
    Sono rimasta soddisfatta del libro, forse perché è "capitato" in un periodo della mia vita in cui ho bisogno di sentire queste cose. Sto facendo dei cambiamenti e spesso mi ritrovo a riflettere e parlare con me stessa, con il mio Io. Finisco la mia riflessione con una frase che mi ha colpito ed è ripetuta più volte nel libro:
    " I sogni sono il lievito della realtà".
    Baci baci

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  9. Prima di tirare le conclusioni voglio precisare che: ho volutamente rispettato le tappe e non ho voluto giudicare il libro nella sua totalità prima di non averlo letto tutto.
    Dopo di questo voglio dire che l'ho trovato un pò troppo irreale e arzigogolato (mi piacciono i libri un pò meno profondi e che, per alcuni passi, non necessitano di essere letti due volte.
    La parte conclusiva poi non mi è piaciuta per niente e soprattutto non mi è rimasto nulla di questo libro. Come ha detto Miss Marple alcuni personaggi che inizialmente sembravano così rilevanti sono spariti.
    Secondo me l'autore ha messo, come spesso si dice, troppa carne sul fuoco ...... forse ci voleva stupire con effetti speciali !!!!
    Comunque leggere un libro non è mai tempo perso.

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  10. Sono arrivata alla fine del libro e l'arcano è stato svelato. Non esiste nessuna sorella gemella, ma in Diana, come in ognuno di noi,convivono due persone diverse, una figlia dell'apparenza, di cui Diana deve riuscire a liberarsi, e una vera, reale con sogni e desideri da realizzare e che deve imparare ad emergere. Una irreale, come la dea Artemide, inventata dagli uomini e che esiste solo grazie a loro "tu esisti solo grazie alle loro lodi, alla loro adorazione, ai loro applausi. Tu dipendi dagli Altri" (pag. 174), e una reale come Miriam: " ...sono una rosa...solo una rosa...Ma tu sai che cosa significhi essere una rosa, amica mia? essere una rosa significa libertà. Significa non esistere grazie alle lodi degli Altri o non smettere di esistere a causa della loro disapprovazione."
    Allora la frase "ogni minuto conta. Non sarai mai in grado di recuperare il minuto che hai appena perso" che troviamo nelle pagine precedenti acquista un significato diverso: se si continua a vivere come vogliono gli altri allora si butta via la propria vita inutilmente, forse è giunto il momento di ribellarsi e iniziare a vivere la nostra vita seguendo i nostri desideri proprio come alla fine sceglie di fare Diana!

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