mercoledì 1 agosto 2012

Piccole Donne di L. M. Alcott

Buongiorno carissime lettrici,
eccoci al termine di uno dei miei romanzi preferiti, adoro Piccole Donne (io lo sto rileggendo in lingua originale). Per questo post di fine tappa devo ringraziare Leucosia e Simonetta che hanno realizzato per noi questo ricco post con trama e commento.
Attendo ora tutti i vostri commenti, i vostri pareri ed ogni idea :) e da oggi sotto all'ombrellone leggiamo Jane Eyre!
Votate, votate, votate il sondaggio!!!
Buona lettura e buon ferragosto!
Eri

Trama a cura di Leucosia di "Traboccante d'Azzurro"

“Natale non sarà Natale senza regali" borbottò Jo, stesa sul tappeto.
 E con questo caratteristico incipit d’apertura ha inizio la saga romanzata delle quattro sorelle March – Meg, Jo, Beth ed Amy – ovvero Piccole donne, l’opera più famosa di Louisa May Alcott pubblicata per la prima volta in un unico volume nel lontano 1868.
Da quella desolante dichiarazione sulla povertà del Natale incombente, le sorti delle quattro fanciulle tuttavia troveranno un valido stimolo di ripresa interiore con l’arrivo a casa della loro mamma, che reca loro una preziosa lettera del padre, combattente al fronte nella Guerra Civile americana da poco scoppiata: nel leggere le parole cariche di affetto del genitore lontano, le ragazze troveranno sotto la sapiente guida materna un metodo per affrontare  con gioia e con operosità i giorni a venire, affidandosi  a un vecchio gioco d’infanzia  - il gioco dei pellegrini. Da quella serata che all’apparenza dimostrava nei cuori delle ragazze soltanto angustie e privazioni, il cammino di vita delle singole ragazze intraprenderà una strada via via sempre più in sintonia con le loro aspirazioni e desideri, accogliendo sfide quotidiane ma anche drammi familiari, in una mirabile sequenza dove capitolo dopo capitolo il romanzo risulta strutturato in un lungo arco di tempo cha va da un Natale a quello successivo, fino alla sua degna conclusione.
Uno sguardo sulle protagoniste: le sorelle March sono quattro sorelle in fiore, tipiche ragazze americane , anzi definite dagli amici di Laurie come delle vere e proprie yankee, che vivono studiano e lavorano soprattutto. E’ davvero importante per la forma mentis dell’autrice lo spiccato carattere d’indipendenza e di autonomia che ha voluto donare alle sue personaggi, e in un’epoca così puritana come quelle in cui si trovava a scrivere la Alcott è un segnale da non sottovalutare assolutamente. Ognuna delle sorelle March ha un carattere ben delineato, con pregi e difetti, e con quel talento particolare che le rende uniche nella loro semplice genuinità: alla passione per la musica di Beth fa da contrappunto quella per l’arte di Amy, mentre Jo il maschiaccio di famiglia sogna di raggiungere la fama come scrittrice e infine la dolce Meg sogna il raggiungimento dell’intimo focolare domestico.
Dal Mattino di Natale ai guanti sporchi di limonata. In primi capitoli del romanzo sono tutti incentrati nell’atmosfera della festività natalizie: in un primo tempo los conforto regna per la maggiore in casa March ma il provvidenziale gioco del pellegrino unito ai saggi consigli materni ristabiliscono l’umore delle ragazze, che si dedicano alle loro attività preferite, come l’allestimento di una recita familiare. Non mancherà loro di partecipare a un ballo di Capodanno, dove Jo completerà la conoscenza del giovane Laurie Laurence, nonostante una bruciatura di troppo sull’abito da sera e la poco elegante presenza di un paio di guanti sporchi di limonata: una amicizia che sboccia tra i migliori scoppi di risate, rallegrando  nei mesi a venire anche gli altri componenti della famiglia. Si instaura infatti un rapporto di vicinato unico ed esclusivo, fatto di piccoli accorgimenti, di mani tese senza indugi, di scampagnate  all’aria aperta e di veri doni doni del cuore. Uno di questi, il più grande forse, è proprio il regalo del pianoforte da parte del nonno di Laurie alla piccola Beth, che nonostante la sua intramontabile timidezza, riuscirà a  superare l’ostacolo  e conquisterà l’affetto del vecchio, grazie alla semplicità di un paio di pantofole ricamate di suo pugno.
I valori pedagogici inseriti dalla Alcott. Tra le ragazze comunque non mancano momenti critici, fatti anche di sfide e di ripicche: in uno dei capitoli più  drammatici sul rapporto tra sorelle l’esasperazione della piccola Amy provoca un incidente al manoscritto di Jo, che finisce bruciato nel caminetto! Alla tragedia personale delle pagine perdute poco dopo si unisce il serio pericolo di vita in cui precipita Amy cadendo nel fiume ghiacciato e soltanto grazie al provvidenziale aiuto di Laurie le due ragazze riescono a cavarsela, non senza avere riflettuto su quanto possa essere inutile e dannoso per sé  e per chi sta loro attorno un determintato tipo di atteggiamenti. La vicenda del libro bruciato da Amy è appunto emblematica perché nella dimensione pedagogica del romanzo che vuole dare la Alcott è indispensabile che vi sia un richiamo utile al lettore in ogni aspetto della storia delle sorelle March.
I momenti bui. Arriva tuttavia la triste notizia, quella che nessuna di loro avrebbe mai voluto ricevere da un telegramma: il padre al fronte è gravemente ammalato, la madre deve correre a Washington al suo capezzale e le ragazze devono imparare a cavarsela da sole, dando prova della loro maturità. All’inizio , sembra proseguire tutto per il meglio, ma accade che Beth si ammala, presa com’è ad assistere una famiglia di povere persone. Si tratta di scarlattina, una malattia all’epoca grave, e Beth rischia seriamente la vita. La piccola Amy è trasferita di corsa dalla vecchia zia March nonostante le proteste vibranti e le sorelle maggiori si occupano della malata, decidendo di comune accordo di non scrivere nulla alla madre, già così provata e soprattutto lontana da casa. Passano giornate di freddo invernale senza nemmeno un barlume di speranza ad allietare i cuori delle sorelle, ma la malattia di Beth evolve in positivo, e presto è fuori pericolo. Finalmente torna anche la mamma, la famiglia si riunisce e resto soltanto che attendere l’arrivo del ferito.
Zia March, involontario deus ex machina. In Piccole donne alberga un romanzo nel romanzo, e si tratta di un romanzo d’amore, uno dei più delicati che abbia mai letto. i protagonisti non sono Jo e Laurie bensì Meg e John Brooke, il precettore di Laurie.  Un legame d’altri tempi è vero, fatto di guanti spaiati perduti e poi ritrovati, di letture dal tedesco ad alta voce, di passeggiate all’aria aperta. Ma quello che colpisce nel loro incontro è oltre che la semplicità con  cui è narrato, il rispetto che Brooke ha di Meg, un immenso rispetto come donna e come lavoratrice acneh in riferimento alla sua giovane età. E appunto veniamo alla dichiarazione d’amore tra John e Meg e allo zampino della vecchia zia March “Vuoi sposare quel Cook?” esordisce così storpiandogli volutamente il nome. Bene sappi che se lo sposi non ti darò un centesimo! E grazie alle avventate parole della zia Meg affronta il suo dilemma interiore, si ritiene orgogliosa e fiera di poter diventare moglie di un uomo come il suo John e rompe ogni indugio.
Il fattore Jo. Nonostante la lieta novella del fidanzamento tra Meg e Brooke, Jo purtroppo non può fare buon viso a cattivo gioco. Perché sente che Meg sta crescendo un po’ troppo in fretta e lei non è ancora disposta a lasciarla andare via così facilmente. Perderò un’amica! Oltre che una sorella! Ma ancora una volta, i saggi consigli materni aiutano Jo a superare l’impatto della notizia…certo con un pizzico di buona volontà da parte della futura scrittrice il precettore di Meg guadagnerà infine anche al sua simpatia e il suo bene.
La delicatezza delle piccole cose. Piccole donne si chiude così come era iniziato, come una specie di cerchio magico, dove tutti  quanti sono finalmente al loro posto nel tepore di un salotto natalizia: con  il capofamiglia  che respira aria di casa e raccoglie impressioni sulle sue figliole, con accanto la madre che sempre guida le figlie, e soprattutto le sorelle che vivono autenticamente il loro percorso di crescita, accompagnate e non isolate nelle loro scelte, soprattutto accomunate da quello spirito di sorellanza, una reale garanzia contro le avversità e gli ostacoli della vita.



Commento a cura di Simonetta di "Letture senza tempo"

Una particolare riflessione su Louisa May Alcott , “American Girl”

Nel preparare il commento a “Piccole donne” di Louisa May Alcott  mi sono confrontata e documentata con la critica prevalente per dare della Nostra scrittrice  una connotazione in alcuni punti controcorrente. Infatti mi ha colpito come la sua figura di intellettuale  bostoniana viene citata nel  dibattito sulla ricorrenza del 150° anniversario della Guerra di Secessione americana che ha animato il mondo letterario e ha arricchito la discussione  negli USA con l’uscita di una serie di testi interessanti. Due argomenti hanno avuto particolare risalto: il contesto culturale in cui maturano le posizioni anti-schiaviste e il ruolo delle donne.
Qui appunto  la critica americana inserisce il grande classico della letteratura, popolarissimo anche in Europa, che affronta queste due tematiche, Little Women (Piccole donne) di Louisa May Alcott.
Infatti una Docente di Letteratura Inglese presso l’Università di Harvard, Leah Price, ha redatto  la critica per la Sunday Book Review del New York Times di due biografie dedicate alla Alcott denominandola “American Girl”: Susan Cheever, Louisa May Alcott, (Simon & Schuster, pp. 298,), Fruitlands. The Alcott Family and Their Search for Utopia di Richard Francis (Yale University Press, pp. 321,).
Nella rilettura del romanzo “Piccole donne” possiamo riscoprire una Alcott “American Girl”, icona femminile dell’America progressista della metà dell’Ottocento?
E’ una caratterizzazione non del tutto scontata premessa la complessità dell’autrice costretta da una parte a vestire i panni della scrittrice di romanzi “per giovinette” (essa stessa grande lettrice di vari  autori usufruendo della ricca biblioteca paterna), e dall’altra quelli della femminista ante litteram che ammira la Declaration of sentiment elaborata alla Seneca Falls Convention del 1848, infermiera al fronte durante la guerra civile, non propensa al matrimonio, ma con una   figlia- una nipote adottata dopo la morte della sorella.
Certamente queste recenti  biografie rilevano  aspetti della vita dell’autrice  più trasgressivi per l’epoca rispetto alle caratteristiche attribuite al suo personaggio più riuscito, quella Josephine March, appassionata di libri, ribelle alle regole sociali e “controcorrente” negli interessi e nei comportamenti, che però finisce per sposarsi al termine della seconda parte della saga delle “piccole donne”, dal titolo simbolico di Good Wives .

Nel mio REWIND quando ho letto “Piccole donne” da ragazzina non ero a conoscenza che questo romanzo fosse stato da lei scritto in ottemperanza alle “richieste dell’editore” Thomas Niles e  le cui protagoniste femminili definiranno gli “archetipi” della donna di fine 1800.
Quando più tardi,  per un’ analisi più particolare del testo, approfondii l’argomento, conobbi la figura di Amos Bronson Alcott, educatore e padre della scrittrice, il quale  cercò di pubblicare un suo libro presso quell’editore il quale , invece, puntò l’attenzione su Louisa, colpito dai suoi “ Bozzetti” (racconti a carattere di diario  di bordo dal  titolo  Hospital Sketches) scritti mentre era infermiera volontaria per l’Esercito dell’Unione. Le domandò se non volesse  scrivere un romanzo con delle ragazze come protagoniste; Louisa, non del tutto convinta , desiderava piuttosto farsi pubblicità con  raccolta di racconti, ma dopo alcuni ripensamenti ( il denaro è denaro!) provò a scrivere il romanzo seguendo lo stesso schema dei Bozzetti.
Per i personaggi si ispirò a se stessa e alle sue tre sorelle,  mentre la maggior parte della trama si rifà all’allegorico Viaggio del Pellegrino (1678) di John Bunyan. Come nel poema protestante  le quattro sorelle vivono episodi ed esperienze dalle quali ogni volta vengono fuori un po’ più sagge, più mature, migliori: insomma, una collezione di storie edificanti al massimo grado ( anche  noi abbiamo in parte sperimentato una vita famigliare così  solidale??  Ci riconosciamo in una delle quattro Piccole Donne?)
Oggi,dunque,  Louisa May Alcott è ricordata per un romanzo che non aveva desiderio di scrivere e del cui risultato non era soddisfatta benché ricredersi dopo la  popolarità avuta.
Se riflettiamo c’è dell’ironia in questo, ma è comprensibile come l’opinione dell’autrice e dell’editore diverga così sostanzialmente da quella delle giovani lettrici.
Letto intorno ai 12 anni ,  Piccole Donne rappresenta un’educazione sentimentale “che fa sognare”. Le sorelle March sono un po’ più grandicelle di  noi piccole lettrici (e due di loro già lavorano!),e ciò porta ad immaginarsi grandi; gli eventi sono fatti quotidiani  che potrebbero capitare a chiunque:  il vedere  ragazze che affrontano i propri difetti, vizi e paure e trovano in ogni fine di capitolo uno spunto di crescita è un “promemoria”costante  che dà delle indicazioni pressappoco uguali a quelle che danno genitori, insegnanti, insomma qualunque figura di riferimento.
Da questo punto di vista il romanzo funziona mentre  da quello letterario l’intento educativo può  limitarlo. A mio parere i  buoni principi di cui è ricco in parte  limitano la narrazione il romanzo   invece di una storia si rivela come  una antologia di episodi.
Comunque la sua  notorietà è immutata nel tempo tanto che è d’obbligo una  visita virtuale alla sua  Orchard House  (La casa di Concord nel Massachussets,  fu acquistata dal padre Bronson, da un contadino per 945 $. La chiamò Orchard House per la presenza d’alberi di mele!!).
“Visit the historic home of the extraordinary Alcott family, where Louisa May Alcott wrote and set Little Women”

http://www.louisamayalcott.org/

martedì 24 luglio 2012

Agosto con Jane Eyre

Buongiorno carissime amiche del GdL,
come state trascorrendo l'estate? cosa state leggendo?
siamo quasi alla conclusione di Piccole Donne e già vi segnalo il libro di agosto: Jane Eyre di Charlotte Bronte.

Come consuetudine, per aderire alla lettura di agosto, sarà sufficiente lasciare un commento a questo post e se qualcuna fosse interessata al post di fine lettura, può segnalarmelo sempre con un commento a questo post :) tutto semplicissimo !!!


Vi lascio una breve anticipazione tratta da Wikipedia:

Jane Eyre è un romanzo di Charlotte Brontë, uscito nel 1847 e rivelatosi come il capolavoro della scrittrice inglese.
Il racconto è scritto in forma autobiografica, con la protagonista, Jane Eyre appunto, che si rivolge in modo diretto al "lettore"; lo stile presenta aspetti puntualmente descrittivi dell'ambiente e dei personaggi, insieme all'approfondimento dell'evoluzione della protagonista dal punto di vista emotivo, morale e sentimentale.
Accolto con successo già al suo apparire, nonostante il suo porsi in dissonanza con i cliché dell'epoca, il romanzo è tuttora molto attuale grazie ad una concomitanza di molteplici fattori, come gli aspetti descrittivi, vivaci e realistici ma non pedanti, la psicologia dei personaggi colta con finezza, l'intensa analisi dei sentimenti e soprattutto la creazione di un personaggio, Jane Eyre, dotato di integrità, indipendenza, forza interiore e passionalità tali da renderlo capace, come testimoniato dai numerosi lettori, di uscire dalle "pagine di carta" ed entrare nel mondo reale della vita più intima di chi con esso si è confrontato. La pazza Bertha Mason diventa in quest'opera una sorta di doppelgänger di Jane rappresentandone le passioni e il lato animale che nella società Vittoriana dovevano essere represse e nascoste.


A presto, con Piccole Donne e vi aspetto anche con Jane Eyre!

p.s. grazie per le numerose votazioni al sondaggio!!!! c'è ancora tempo per segnalare i libri che vi farebbe piacere leggere nei prossimi mesi, votate!!!

Eri

domenica 1 luglio 2012

Madame Bovary


Buongiorno carissime, 

benvenute alla discussione finale sulla lettura di “Madame Bovary”.
Vi è piaciuto? Vi ha sorprese? Forse un’impressione diversa per chi l’aveva letto molti anni fa’?

Questo mese ho ricevuto da due lettrici ed amiche del GdL, una grandissima collaborazione per preparare questo post di fine lettura, quindi passo immediatamente a loro la parola.



 Trama a  cura di Sofia
PARTE PRIMA
Il romanzo si apre con un Charles Bovary che entra a scuola, inserito come nuovo allievo in una classe turbolenta. “Un ragazzo placido di carattere , che giocava nell’ora di ricreazione e studiava nell’ora di studio”, che si manteneva ad un livello medio. Dopo essere stato bocciato all’esame di ufficiale sanitario, con grande onta del padre (che seppe la verità solo cinque anni dopo), si rimise a studiare e divenne finalmente medico. La madre gli procura un lavoro e poi una moglie, una vedova brutta e rinsecchita con una grande dote. Il matrimonio dura poco perché la vedova muore e lo lascia finalmente padrone del suo destino.
 Charles comincia a frequentare la casa di un suo paziente, papà Rouault e pian piano si innamora di Emma, sua figlia e la sposa. La ragazza dopo i primi giorni di luna di miele, però mostra insoddisfazione, che il medico non coglie. Lui la osserva in silenzio mentre lei disegna, senza immaginare i suoi pensieri negativi e la difende dagli attacchi della madre, che la trova sventata e poco incline alle economie domestiche di una buona moglie. Ma lei è affascinata dalla bella vita e scorge una possibilità di viverla attraverso un invito che i Bovary ricevono ad una festa al castello dove balla con un visconte. Il contatto casuale con quel mondo la porta ad essere sempre più attenta ai particolari della moda, anche se l’incanto non si ripeterà più e quando si accorge che non riceve più alcun invito, è la noia a prendere il sopravvento. Il marito la vede cambiata, ma non immaginando quale ne sia la causa, immagina che andare a stabilirsi altrove possa essere una soluzione ed abbandona Tostes per stabilire la sua residenza a Yonville. Quando partono, a marzo, Emma è incinta.
PARTE SECONDA
Vanno ad abitare a Yonville e nasce la loro bambina, Berthe, che viene messa a balia da una contadina, per Emma la vita è noiosa anche qui. Unica lusinga alla sua esistenza sembra essere il giovane praticante del notaio, vicino di casa, Leon  che si innamora di lei.  Non riesce a manifestarglielo stupita ella stessa di questo sentimento nuovo e diverso da come pensava dovesse essere e Leon non si sente ricambiato. Così il ragazzo fugge e decide di trasferirsi a Parigi, per finire i suoi studi. Emma lo lascia partire senza dirgli nulla, la sua vita diventa ancora più noiosa e poco attraente. Ma con l’arrivo di una cerimonia importante che vede riunito tutto il paese si presenta una nuova occasione per cambiare il corso degli eventi. Emma conosce Rodolphe Boulanger, che con una scusa comincia rispettosamente a corteggiarla. Charles, ignaro, incoraggia l’amicizia galante, spingendola ad uscire a cavallo con lui, nella speranza di veder migliorata la salute malferma della moglie. Emma diventa l’amante di Rodolphe. La carriera medica di Bovary intanto subisce un duro colpo, quando lui opera uno storpio con una tecnica sperimentale e fallisce, costringendo il paziente all’amputazione della gamba. Emma considera ciò una grave umiliazione per se stessa  e spera che una fuga con Rodolphe sia la soluzione per buttarsi il matrimonio con un fallito alle spalle. Ma Rodolphe, codardamente, la lascia con una lettera di scuse e parte senza lei la sera prima dell’agognata fuga d’amore. Emma pensa al suicidio. Charles sempre all’oscuro di tutto, assiste impotente all’aggravarsi della salute della moglie e confuso e vessato dai debiti, chiede  un prestito ad altissimo interesse al merciaio Lgeureux, col quale stipula una cambiale. Convinto di essere sempre attento alle esigenze della moglie, la conduce ad uno spettacolo teatrale a Rouen, dove rivedono Leon.
PARTE TERZA
La sera stessa Emma rimane con una scusa in albergo, mentre il marito è costretto a ritornare a casa.
Da lì a poco lei e Leon diventano amanti. Emma Trova la scusa di dover prendere lezioni di piano a Rouen e la sua vita sembra di nuovo avere senso tra le braccia del giovane. Ma il merciaio Lgeureux  la riconosce con Leon, e la ricatta facendole firmare nuove cambiali sempre piu' alte. Inoltre la situazione con Leon si deteriora, mentre il merciaio arriva a farle mandare una ingiunzione del tribunale con il pignoramento dei mobili e di tutto quanto possiede. Emma chiede aiuto a tutti ma nessuno la può salvare. Non sapendo più che fare, ingoia una manciata di arsenico e torna a casa dove muore, lasciando una lettera d'addio al marito. Charles perde la moglie e rimane sconvolto, aggrappandosi ad un ricordo di lei idealizzato, fino a che trova per caso tutte le lettere d'amore di Rodolphe e di Leon. Allora impazzisce quasi di dolore e si lascia andare. Un  giorno la figlia lo trova morto su di una panchina, con in mano una ciocca di capelli di Emma.
 
Commento a cura di Simonetta


Spesso ci siamo sentite nei panni di Emma?
Sono stata indecisa se ri-leggere questo romanzo, quando, in  questi ultimi mesi riordinando la mia “biblioteca”,  mi son venuti alle “mani” un paio di saggi sulla scrittura ( elementi fondamentali per documentarsi meglio come spiegare a giovani generazioni l’ambientazione ed il contesto in cui si muove Emma) e nuovamente, in entrambi, si citava il romanzo di Flaubert,“Madame Bovary”, come un caposaldo per comprendere meglio l’universo femminile.
 Ho deciso allora  che lo avrei riletto per  ri-scoprire quel  tanto di particolare che si cela in quelle pagine o verificare, cosa si intende per  “bovarismo”.
La storia è famosa e intrisa di spunti sia di riflessione che di discussione che spero siano la basi per confrontarsi fra noi del Gruppo di Lettura  in questa già calda estate!!
 Emma,  “eroina  romantica”  protagonista , lei stessa, del “romanzo sociale” di metà ‘800 in cui  uno dei  temi sociali dell’800 è   la diversità tra le varie classi sociali, allora  ben delineata.
 Una Emma  che preannuncia le rivoluzioni delle donne?? che aspira a quelle passioni accese e a quella vita signorile che venivano   descritte nei romanzi e nei “giornali di moda” e oggi….???
Ognuno  di noi credo sia consapevole che nella vita può accadere un periodo di sfasamento tra quello che siamo e quello che vorremmo  essere;  è un problema fondamentale, la cui soluzione non può venir affidata passivamente al trascorrere degli anni, sperando che la casualità della nostra vita ci porti, prima o poi, a riconciliarci con i nostri desideri. Occorre, invece, affrontare il problema con lucidità e forza di volontà.
Credo comunque che ogni donna  nutra  sogni,  ambizioni,  ma che poi debba  fare i conti con la realtà e che tendere ad  obiettivi più alti offre lo slancio per progredire  pur nell’ amarezza di una non concreta realizzazione

Emblematicala canzone di Guccini “Madame Bovary”



 *** *** ***
Questo sarà un fine mese ricco di attività al GdL di Bryce’s House.
Attendo i vostri commenti a Madame Bovary (qui di seguito), mentre già da ieri è stato pubblicato il post dedicato alla lettura di luglio (attendo le vostre iscrizioni, numerosissime, perché sono sicura che si tratta di un testo molto amato) e naturalmente, trovate già il sondaggio per scegliere i prossimi libri da inserire in calendario lettura fino alla fine del mese, votate!!!!!
Vi ricordo che per ogni segnalazione è sufficiente lasciare un commento ai post in questione, proposte e suggerimenti sono sempre ben accetti (è solo una questione di tempo potere metterli in pratica). 

Buona lettura a tutte e buon luglio!!!

Erica
Bryce’s House

martedì 26 giugno 2012

Luglio: Piccole Donne di L.M. Alcott


Buongiorno carissime amiche del GdL,
sta per arrivare il mese di luglio ed uno dei miei libri preferiti: Piccole Donne.

Secondo me un classico per l'infanzia ma che ogni donna ama rileggere per tornare un po' bambina.

Vi lascio una breve introduzione tratta da Wikipedia.
Piccole donne è il più famoso romanzo di Louisa May Alcott, che pubblicò, per la prima volta, in due volumi, il primo nel 1868 e il secondo nel 1869 in America, con il titolo "Little Women or, Meg, Jo, Beth, and Amy".
Nel 1880 i due volumi furono riuniti in uno solo, Little Women, che continua ad essere quello letto in America. L'edizione del 1880 presenta anche alcune modifiche, legate soprattutto al linguaggio, l'American Idiom, che rispecchiava pienamente il parlato dei personaggi ma poco conveniente in una prosa letteraria. In Italia le prime traduzioni risalogono agli anni trenta-quaranta del Novecento e si preferì, come del resto in molti altri paesi, come la Francia e l'Inghilterra, dividere il romanzo in due parti, dato il pubblico di ragazzi a cui era stato destinato, con i due titoli "Piccole donne" e "Piccole donne crescono".
Il libro ebbe un successo immediato quando uscì e oggi è considerato un classico della letteratura per l'infanzia, consigliato dagli insegnanti e amato dai bambini.


Naturalmente come per tutte le altre letture, per aderire sarà sufficiente lasciare il vostro commento a questo post ed iniziare la lettura :)
Ci risentiremo a fine luglio per il post dedicato alla trama del libro (a proposito, chi si offre questa volta??? ringraziandovi per la vostra collaborazione, preciso che potrò accettare solo la prima di voi che si offrirà, non vorrei fare nessun torto).



Mi raccomando, non dimenticate di votare il sondaggio per i prossimi libri da inserire nel calendario letture!

Buona lettura, a prestissimo!!!

p.s. vi aspetto tra qualche giorni per i commenti a Madame Bovary

sabato 9 giugno 2012

Nuovo vestitino per il GdL

Carissime,

come noterete, il blog ha rinnovato il layout, più fresco per quest'estate, ma sopratutto di più semplice lettura!
Buona estate a tutte !!!

p.s. aspetto le vostre segnalazioni per il prossimo sondaggio :)

Eri

mercoledì 30 maggio 2012

Persuasione di Jane Austen

Carissime amiche del GdL,

eccoci arrivate al termine dell'ultimo romanzo dell'amata zia Jane; con persuasione si conclude il ciclo dedicato a Jane Austen ed ai suoi capolavori principali, ma naturalmente come le vere appassionate sapranno, la letteratura ci offre anche altri testi meno celebri della Austen, come i Juvenilia ed altre novelle.


Alcuni romanzi più amati, altri più criticati, c'è chi adora J.A. e chi invece non si sente affine al suo genere letterario; ma in ogni caso è innegabile che la Austen abbia segnato un'epoca letteraria e ci abbia portato testimonianza della condizione femminile del suo periodo storico.


Ma veniamo al romanzo letto questo mese: le informazioni che seguono sono tratte da Wikipedia (clic quì):

Anne Elliot è la secondogenita di Sir Walter Elliot. La madre di Anne è morta da tempo e la sorella maggiore, Elizabeth, ne ha preso il posto nella gestione della casa e nei rapporti con il vicinato; la sorella minore, Mary, ha sposato Charles Musgrove, figlio di un rispettato e ricco proprietario terriero, che anni prima aveva corteggiato Anne la quale, però, lo rifiutò. La famiglia appartiene alla nobiltà inglese, essendo Sir Walter baronetto. Lui, Elizabeth e Mary sono molto orgogliosi della loro posizione sociale, e giudicano con disprezzo chiunque appartenga ad una classe inferiore; Anne, invece, non da alle differenze di classe nessuna importanza, ed è spesso imbarazzata dal comportamento del padre e delle sorelle. Oltre a ciò, nessuno della sua famiglia prova un sincero affetto per lei, che sembra destinata a rimanere zitella poiché, avendo già 27 anni, non si è ancora sposata. Otto anni prima Anne era stata persuasa da Lady Russell, la migliore amica di sua madre, a rompere il fidanzamento con il Capitano Frederick Wentworth, che lei amava profondamente, e da cui era ricambiata. Lady Russell, simile in questo a Sir Walter Elliott e alle sue figlie, aveva ritenuto la scelta di Anne poco saggia, essendo Frederick al tempo un povero ufficiale di marina, senza un'importante famiglia alle spalle (quindi di ceto inferiore al loro), e apparentemente senza grandi prospettive per il futuro. Anne e il Capitano Wentworth si rincontrano nuovamente otto anni dopo la rottura del loro fidanzamento perché il cognato dell'ufficiale, l'Ammiraglio Croft, ha affittato la residenza di Sir Walter, costretto in ciò dai numerosi debiti contratti nel corso degli anni in cui ha mantenuto uno stile di vita molto superiore alle sue reali possibilità. Anne viene così a sapere che, grazie alle guerre contro Napoleone, Frederick ha avuto una promozione e ha avuto un premio di 25.000 sterline. Tutti i Musgrove, compresi Mary, suo marito Charles e le sue due sorelle Louisa e Henrietta, sono felici di avere i Croft e Frederick a ravvivare il vicinato. Entrambe le sorelle Musgrove sono attratte da Frederick, nonostante Henrietta, prima di incontrarlo, accettasse la corte fattale dal pastore Charles Hayter, suo cugino, il quale, secondo Mary, non è adatto ad Henrietta perché proveniente da una famiglia socialmente inferiore ai Musgrove. Intanto Charles, Mary e i Croft scommettono su quale delle due sorelle sceglierà Frederick. Un giorno, durante un'escursione a Lyme per andare a trovare il Capitano Harville, amico di Frederick, che qui abita insieme alla moglie e al capitano Benwick, Louisa cade e batte violentemente il capo a terra. Tutte le persone che le erano vicine si fanno prendere dalpanico e la danno per morta, ma interviene Anne che, con prontezza di spirito, fa chiamare un medico. L'atteggiamento deciso di Anne nei confronti di Louisa scatena nuovamente l'ammirazione di Frederick, il quale, qualche giorno prima, aveva dichiarato che la sua donna ideale era decisa e risoluta, non potendo sopportare le persone deboli di carattere. Louisa si riprende molto lentamente, e intanto si avvicina al Capitano Benwick, con cui successivamente si fidanzerà. Nel frattempo Sir Walter, Elizabeth e Mrs. Clay, figlia divorziata dell'amministratore di Sir Walter, si trasferiscono a Bath, sperando in tal modo di risparmiare abbastanza da rimettere in sesto l'economia della famiglia. Qui incontrano il cugino ed erede di Sir Walter, William Elliot, che cerca di riprendere i rapporti con la famiglia del baronetto, bruscamente interrotti anni prima a causa del proprio matrimonio con una donna socialmente inferiore, seppur molto ricca. Elizabeth spera che questo riavvicinamento sia dovuto al fatto che voglia sposarla, mentre appare chiaro che William è interessato ad Anne. William Elliot pare essere un perfetto gentiluomo, ma Anne non si fida completamente di lui, giudicando sospetto il suo improvviso interesse a ricucire i rapporti con sir Walter. Tali dubbi vengono chiariti quando Anne scopre che a Bath vive una sua vecchia compagna di collegio, Mrs. Smith, malata e caduta in miseria. Anne va a farle visita e scopre che i coniugi Smith furono amici intimi di William e della sua defunta moglie, i quali li incoraggiarono a tenere uno stile di vita dispendioso, per poi abbandonarli una volta caduti in miseria. Mrs. Smith, inoltre, rivferisce ad Anne che il riavvicinamento di William a suo padre è avvenuto solo per salvaguardare i propri interessi, in quanto teme un matrimonio fra Sir Walter e Mrs. Clay, matrimonio che gli farebbe perdere i suoi diritti ereditari. I Musgrove, intanto, giungono a Bath per comprare il corredo per le figlie Louisa ed Henrietta: quest'ultima, infatti, ha deciso di sposare Hayter. Anne e Frederick si riavvicinano e chiariscono i loro sentimenti: decidono di fidanzarsi e questa volta la famiglia di Anne non ha obiezioni, vista anche la fortuna economica di Frederick. Mr. Elliott, che non può più sposare Anne, lascia Bath, e successivamente si viene a sapere che convive a Londra con Mrs. Clay: il padre di Anne e la sorella Elizabeth capiscono, infine, di essere stati ingannati. Lady Russell, la cui influenza al tempo fu decisiva nella rottura del fidanzamento tra Anne e Frederick, ammette di essersi sbagliata sul conto di quest'ultimo, e Anne e Frederick, una volta sposati, prendono sotto la loro protezione Mrs. Smith che, grazie all'aiuto di Frederick, riesce a riscattare una piantagione nelle Antille appartenuta al marito e quindi a migliorare notevolmente la propria condizione economica.


Ringrazio tutte le partecipanti a questa lettura ed al ciclo completo dedicato a Jane Austen: grazie per la condivisione e tutti i vostri commenti!
Per le appassionate, vi segnalo alcuni blog di amiche dedicati a J.A. e se alcuni mi sono sfuggiti, vi invito a segnalarmeli.

La Collezionista di Dettagli
Un tè con Jane Austen


Per Giugno abbiamo già preparato sul comodino Madame Bovary, buona lettura e a presto!!!
Eri

sabato 26 maggio 2012

Giugno: Madame Bovary di Gustave Flaubert


Buongiorno carissime amiche del GdL, 
ancora immerse nella lettura di Persuasione di J.A., ci prepariamo per il prossimo mese alla lettura di un'altro dei capolavori della letteratura europea: Madame Bovary di Gustave Flaubert, risultato al primo posto per le vostre preferenze, nell'ultimo sondaggio effettuato dal GdL.

Come da ultima consuetudine, leggeremo l'intero romanzo nel mese di Giugno, pubblicando post con trama il giorno 30/06 con i vostri commenti finali.

Per partecipare a questa lettura di gruppo sarà sufficiente lasciare un commento/messaggio sotto questo post!
E per voler partecipare più attivamente al GdL, desiderando preparare il post finale di Madame Bovary (con mia profonda gratitudine) potrete segnalarmelo con un commento a questo post e poi inviarmelo via mail a eri.bryceshouse@gmail.com 

Segue una breve introduzione tratta da Wikipedia:
Madame Bovary è il primo romanzo di Gustave Flaubert. Appena pubblicato, fu messo sotto inchiesta per "oltraggio alla morale". Dopo l'assoluzione, il 7 febbraio 1857, divenne un bestseller sotto forma di libro nell'aprile del medesimo anno, e oggi è considerato uno dei primi esempi di romanzo realista.
È imperniato sulla figura della moglie di un ufficiale sanitario, la signora Emma Bovary, che si dà all'adulterio e vive al di sopra dei suoi mezzi per sfuggire alla noia ed alla vacuità della vita di provincia. L'opera attinge alla vera arte nei dettagli e negli schemi nascosti: si sa che Flaubert era un perfezionista della scrittura e si faceva un vanto di essere alla perenne ricerca de le mot juste (la parola giusta).
Flaubert si ispirò alle vicende realmente accadute di una giovane donna di provincia, Delphine Delamare, del cui suicidio si parlò in un giornale locale nel 1851.

Buona lettura e a presto!
Eri


p.s. non perdetevi il 31/05 il post dedicato a Persuasione, aspetto tutti i vostri commenti!!!




Grazie a Cri de "Il Visibile Invisibile"

Grazie a Miss Claire - La Collezionista di Dettagli - e a BasilicoeMentuccia - Viaggi d'inchiostro

assegnato dal gruppo "Quelle che il Tombolo" e da "La Libreria di Nicky"

ricevuto da Sylvia di Un Tè con Jane Austen

grazie a Newmoon di Sono una donna non solo una mamma

Grazie a Alessandra di "Tiritopettopino"