martedì 10 maggio 2011

Scegliere un libro







Ultimamente mi sono soffermata abbastanza spesso a riflettere su quanto un libro debba essere contestualizzato per essere apprezzato da un lettore.



Mi aiuterò con degli esempi pratici per spiegarmi meglio.



Grazie alla meravigliosa Chiara e al bookswap ho potuto leggere un romanzo che m'interessava da un po' "Il profumo delle foglie di limone", non mi soffermerò sulla trama, se vi interessa potrete trovarla facilmente in rete, ma su una critica che gli è stata mossa, questa:"...il nazzismo trattato con superficialità...", ma a me non pare un motivo per stroncare un libro.



Onestamente se avessi voluto leggere un libro che tratta approfonditamente il nazzismo avrei scelto un libro di storia non un romanzo, certo può piacere o meno, ma se la scrittrice avesse approfondito l'argomento sicuramente avrebbe tolto verve alla narrazione.



Un'altra critica è stata fatta ad "Una ragazza da Tiffany", probabilmente sono di parte perchè adoro Susan Vreeland, ma una tale Vania scriveva in proposito a questo libro:"...una noia bestiale, senza base, senza humor...", ma dico vuoi l'humor?



Leggi le barzellette di Totti, leggi la Letizzetto o Giacobazzi, cosa c'entra la Vreeland?



Chi ti ha consigliato un suo romanzo sapendo che cercavi dell'humor?



Susan Vreeland è famosa per la sua capacità descrittiva così come Tracy Chevalier, se da un romanzo cercassi colpi di scena o humor non avrei letto un loro libro perchè è ovvio, non avrei trovato nulla di tutto ciò, il Book Reporter scrive così:"Susan Vreeland sembra aver trovato la magia per restituire l'arte alla vita con l'alchimia delle parole", credo che non esista una descrizione più giusta.


Certo che se vi aspettate un libro d'arte non è ciò che cercate, ribadisco i suoi sono romanzi.


Un altro appunto, ma questa volta credo più per colpa della casa editrice Mondadori che non per colpa di un lettore poco consapevole va fatto per Zafòn.



"Il principe della nebbia", "Il palazzo della mezzanotte" e (di prossima pubblicazione in italia, ma di cui mio padre ha già letto la versione in lingua originale) "Le luci di settembre" sono una trilogia scritta per ragazzi dai 9 ai 90 anni (come spiega lo stesso Zafòn nella prefazione dell'originale), peccato che la casa editrice non lo abbia spiegato e in molti, quelli che avevano letto "L'ombra del vento" e "Il gioco dell'angelo" sono rimasti delusi da queste uscite successive.



Si aspettavano una trama più articolata, un linguaggio diverso, un po' quello che è capitato ad Isabel Allende per la trilogia de "La città delle bestie", lì però Feltrinelli aveva spiegato la differenza tra i romanzi precedenti scritti per un pubblico adulto e la trilogia più Zorro scritti anche per ragazzi.



Sono giunta alla conclusione (e meno male direte voi!!!) un libro per essere apprezzato va contestualizzato e scelto consapevolmente, certo è difficile consigliare ad altri una lettura, specie se non si ha conoscenza personale ed intima del lettore a cui stiamo consigliando, ma alcune considerazioni oggettive possono essere fatte qunado lavoravo in libreria facevo sempre un sacco di domande, alcuni magari mi avranno considerata molesta, ma specie quando si tratta di regalare un libro credo che alcune cose vadano chieste e vadano proposti più libri.

15 commenti:

  1. Quanta verità nelle tue parole,sono pienamente d'accordo con te e a proposito della consapevolezza nel scegliere una lettura,ti racconto l'ultimo episodio capitatomi poco tempo fa in libreria.Curiosavo tra le montagne di libri e a un certo punto entra un gruppetto di giovani e sento dire"Prendi questo,l'ha letto l'amico di Giacomo e ha detto che è pazzesco!" e una ragazza "Deve essere bellissimo,hanno fatto la pubblicità anche in televisione" Senza nemmeno leggere di cosa si tratta, senza cercare altro in tre prendono il libro e si precipitano alla cassa. Fatto,nel giro di 4 minuti al massimo hanno fatto la loro scelta.La loro o quella dei media?
    Un abbraccio,Marta.

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  2. Pienamente d'accordo anche io; gli scrittori sono tanti, i libri ancora di più, ognuno è libero di scegliere quello che più incontra il suo gusto del momento. A volte ho la spiacevole sensazione che qualcuno - complice l'assoluta libertà del web - ritenga di essere più "figo" se stronca magari con una certa acidità un romanzo anzichè soffermarsi come dici tu a contestualizzarlo. Se l'idea di chi recensisce è quella di aiutare gli altri nella scelta, molto meglio sarebbe perdere quel pizzico di tempo in più per chiarire meglio quali erano le nostre aspettative ..
    brava, Cispiolina!

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  3. hai ragione e come dicono anche le altre ragazze nei post precedenti oggi purtroppo si va a mode.In Italia si legge poco e soprattutto cio' che è "in".Io per esempio non ho apprezzato Zafon fin dai tempi dell'ombra del vento tanto decantato e di moda anni fa(e mi guardavano come una pazza!).Non so..non mi piace comr scrive ma è un mio gusto personale.In generale credo che certe scrittici-ttori siano una garanzia,tu ha citato la Vreeland ma anche la Chevalier e poi adoro Torey Hayden,ma anche Joyce Carol Oates ,di solito apprezzo cio' che scrivono perche' amo il loro genere e certo nno cercherei nei loro romanzi cio' che so che non mi possono dare.Certo le bidonate ci sono ,per esempio trovo sopravvalutati e troppo di moda alcuni gialli scandinavi,sembra che tutto cio' che viene dalla scandinavia sia stretiposo ma non è vero...Scegliere con il cuore ,assaporare ,anche osare perche' no..in fondo è anche bello provare qualcosa di nuovo anche se si ha il sospetto che sia una ciofeca!

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  4. Si ultimamente poi proliferano gli Urban Fantasy, angeli, demoni, vampiri ecc a me sembrano tutti uguali.
    Persino la saga di Twilight che tanto successo ha avuto mi è sembrato che rimaneggiasse Buffy, ricordate la serie tv che davano pio o meno 15 anni fa?
    La bella ragazza che si innamora del vampiro, storia già sentita e che continuano a riproporre.

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  5. Carissime, è con post e commenti di questo tipo che trovo la forza per mantenere aperto il GdL!!! grazie per mantenere vivo questo blog!
    Naturalmente mi trovare super d'accordo ;o) ma io vorrei soffermarmi di più sul ruolo delle piccole librerie e sopratutto sui gestori di una libreria; io sono la prima che pultroppo per ragioni di tempo, acquisto i libri on line, ma la parola, il consiglio che puoi ricevere da un libraio esperto e con la passione per la letteratura, è un bene prezioso che pultroppo per ragioni economiche sta scomparendo! Quante volte ho pensato a come mi piacerebbe aprire una piccola libreria di settore nella mia città, un angolo dove trovare consigli, incontrare appassionati del mio genere preferito, bere una tazza di tè insieme. Ma lo so benissimo, la concorrenza con i grandi multistore, non mi farebbe tenere aperto un solo anno! credo sia un vero peccato! Quindi nel frattempo mi godo queste meravigliose chiacchere in vostra compagnia!
    Buona Lettura a tutte!

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  6. Ciao Eri,
    mi hai letto nel pensiero.
    Come vorrei avere anch'io una libreria vecchio stampo, con un appuntamento settimanale con i clienti più assidui e tra una chiacchiera e l'altra offrire una tazza di tè.
    A presto DonatellaM
    PS. Cispiolina ho approfittato del tuo spazio e dire la mia. Ciao e grazie

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  7. Concordo...non c'è niente di più soggettivo di un libro (forse, concedetemelo, la scelta di un paio di scarpe). Ho imparato a leggere le opinioni degli altri solo dopo aver letto il libro, per non farmi influenzare!!!

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  8. A proposito della passione di Eri,mi torna in mente "Il negozio dietro l'angolo",
    vi ricordate la piccola libreria per bambini di Meg Ryan nel film "C'è posta per te",proprio quella che lottava contro il colosso bookstore Fox (Tom Hanks)?Bè,non immaginate quanto avrei voluto essere io la propietaria di quella libreria!!!
    Baci,Marta.

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  9. Marta anche a me è venuta subito in mente Meg Ryan e e la sua vecchia libreria lasciata dalla madre..però se ci pensate bene,lui alla fine si rende conto...purtroppo le mode con i media danno un'impronta molto forte sui giovani e non si rendono conto...per esempio... non c'è più nessuno che legge Sartre?e dire che i miei figli non sanno neanche chi è!
    Ogni libro è un viaggio e un'avventura a se...non mi sento di disdegnarne quasi mai nessuno e,a volte se non riesco a leggerne uno,penso che non sia il momento giusto per farlo,Porto ad esempio "Cime tempestose" che abbiamo letto da poco...come è noto non mi è piaciuto molto ,l'ho trovato molto noioso,ma se rileggete i commenti,la maggior parte di voi aveva già letto in passato quel libro e avevate avuto la stessa sensazione alla prima lettura....
    Io in genere compro i miei libri in una piccola libreria di Ladispoli...ci vado apposta...le commesse sono come Meg Ryan,il libro che stai comprando te lo fanno amare....
    Buona giornata a tutte!
    Iaia

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  10. Acidenti mi sono persa questo film, ora me lo segno.
    Ho lavorato in una libreria di un grande gruppo in un centro commerciale, le domande del colloquio sono state:
    "Hai 30 anni, sei sposata,hai figli?
    "Eventualmente in caso di necessità sei disposta a coprire due turni, fare dalle 9.00 alle 22.00?"
    "Sei disposta a viaggiare?"
    Non mi è stato però chiesto quanti libri avessi letto durante l'anno, se ho un genere preferito, uno scrittore/scrittrice preferito, l'ultimo libro letto ecc.
    Credo sia un peccato perchè sono convinta che per vendere un prodotto servano 2 cose, un buon prezzo e un buon venditore.

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  11. vero!!qui nella mia cittadina negli ultimi anni sono state aperte due grandi librerie ma chi le apre a me onestamente non sembra che piaccia leggere ne' abbia la competenza per avere un negozio di quel tipo.siamo noi vere amanti dei libri che daremmo un tocco speciale..ho sentito raccomandare da una commessa Fabio VOlo..ma dico??!!!che mondo!!!detto questo ho fatto poco fa un giro per l'appunto in una delle librerie e ho visto che sono uscite delle edizioni deliziose della Giunti a 7 euro dei classici "cime tempestose","jane Eyre","Bel-ami" e "orgogoglio e pregiudizio" ..tutti libri meravigliosi!!ma nessuna commessa li consiglierebbe mai!!gnurant' ..dico io..ahaaaaa!!

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  12. che bella questa chiacchierata... mi sembra di essere con voi .. seduta sul divanetto e con la tazza di te in mano.. mi ritrovo nei vostri commenti, un libro si sceglie d'istinto e poi dipende quanto ti prende nella lettura e diventa "tuo", certo spesso si segue l'autore ed a volte ci si aspetta che ci dia le stesse emozioni in tutti i libri, ma non sempre succede...
    per quanto riguarda le librerie è sempre più raro trovare librai che almeno il libro che ti propongono l'hanno letto, ma ci sono.. qui a Reggio Emilia, se non altro abbiamo la biblioteca comunale Panizzi molto funzionante e con bibliotecari che ti sanno consigliare... non so quanto potrà durare, visti i tagli alla cultura... infatti a me succede a volte di leggere prima il libro preso in biblioteca e poi di acquistarlo per me o per regalarlo
    accidenti quanto ho scritto, volevo essere breve...

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  13. Beata te Daniela!!
    Sei molto fortunata ad avere librerie dove ti possono consigliere....qui dalle mie parti me le sogno!!!
    Adesso puoi trovare dappertutto mega-librerie, super-fornire questo si, ma se chiedi un consiglio ti guardano come se fossi un alieno.
    Ormai esiste solo il commercio!!!

    Meno male che ci sono le biblioteche...quelle si che valgono!!! Puoi trovare delle persone gentilissime e molto preparate, e non solo, dopo un po' che ti vedono sanno già i tuoi
    gusti e ti sanno consigliare.
    Sono d'accordo con @Cispiolina che un libro è soggettivo ed è difficile dare dei consigli, ma almeno servono ad allargare i propri confini.

    Ciao a tutte :))))
    cri

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  14. Ciao ragazze :-)
    Io ho un amico che lavora da Feltrinelli (Genova) e prima dell'assunzione gli hanno fatto 3-4 colloqui selettivi che erano vere e proprie interrogazioni, a detta sua più mirati degli esami universitari :-O
    E in effetti devo dire che da Feltrinelli ho sempre trovato personale competente e capace, cosa che non posso dire di Mondadori!

    Riguardo invece al tema del post, cioè alla contestualizzazione di un libro, riconosco di essere spesso in difetto da questo punto di vista: se una cosa mi disturba mi disturba e basta, anche sapendo che il contesto sociale descritto in un romanzo è legato al periodo provo fastidio e questo compromette il piacere della lettura. Dovrei superare questa cosa, ma penso sia una causa persa...

    Buona serata, Lò

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  15. Cara, comprendo perfettamente la tua reazione a certi commenti, ho, difatti, regalato e letto molti dei libri che hai citato (tranne uno che ho sul comodino), tutti diversi è vero, ma capaci di lasciare un messaggio nei cassetti della memoria...il comprenderne o meno il significato dipende unicamente da noi, dalla sensibilità, dall'attenzione con cui leggiamo e, spesso, anche dal momento della nostra vita in cui lo leggiamo...può piacerci o meno, questo non vuol dire che non ha contenuto...è un ottima cosa, io credo, porci davanti ad un nuovo libro senza aspettative, come se iniziassimo un viaggio a piedi scalzi nel buio...il libro illuminerà il cammino per noi! :D
    Bellissimo post! Grazie! :)

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