martedì 7 dicembre 2010

Il mio ultimo commento a Ragione e Sentimento



Care compagne di lettura,

Abbiamo finito il secondo libro insieme, una bellissima esperienza condividere la lettura. Ho avuto giornate molto impegnative e perciò sono un po’ in ritardo con il commento e con la risposta delle vostre e-mail. 

Io concordo con Maris sullo svolgimento del libro, un po’ troppo lento all’inizio e poi molto movimentato. Io ho trovato cose buone come la scrittura scorrevole, dinamica, le descrizioni molto accurate e dettagliate.  L’autrice ci ha presentato il modo ragionevole, moderato, e pacato di Elinor come il carattere giusto che debba avare una persona, e alla fine ha voluto premiarla, facendo che succedesse tutto nella migliore maniera per lei, anche se come dice Elena, in un modo un po’ artificioso.  L’Austen ci ha mostrato Marianne con un carattere che secondo lei va corretto, e direi che è riuscita a convincerci,  perciò nel romanzo ha sofferto così tanto, ma è riuscita ad essere felice pur dovendo cambiare… Questo è molto ben spiegato in questo paragrafo nella chiusura del libro : “Marianne Dashwood era nata per un destino particolare. Era nata per scoprire la falsità delle sue opinioni, e per cancellare con il suo comportamento i suoi principi più cari. Era nata per superare un affetto scaturito niente meno che alla rispettabile età di diciassette anni, e, animata da un sentimento che non era nulla di più di una stima sincera e una viva amicizia, dare la sua mano a un altro! E quest’altro era un uomo che aveva sofferto non meno di lei a causa di un precedente amore; e che, due anni prima, lei aveva ritenuto addirittura troppo vecchio per sposarsi… eppure non aveva neppure rinunciato alla salutare protezione rappresentata da un panciotto di lanella!”. Di questo modo l’autrice ci fa vedere che  sono sbagliati i giudizi freddi, duri, con poco sentimento che aveva fatto Marianne,  giudicare gli altri duramente, la portano alla sofferenza. Questo è l’insegnamento che lascia questo romanzo… 

Poi ci sono altri, nonostante l’ingiustizia che patisce Edward di sua madre, che lo lascia praticamente in povertà, e l’arricchimento ingiusto che ha dato sua madre a suo fratello, lui ed Elinor vivono molto felici, meglio scordare le vivenze negative e ingiuste, lasciare indietro i rancori, e saper guardare le cose che abbiamo, avevano valori molto più importanti del denaro, il loro profondo amore. E questo è sottolineato quando l’Austen esprime la sua conclusione del comportamento di Lucy: “Il comportamento di Lucy in quella storia, e il successo da cui fu coronato, possono essere quindi presentati come un esempio molto incoraggiante di quel che può ottenere un’appassionata quanto incessante ricerca del proprio interesse, anche se il suo percorso può sembrare talvolta ostruito, per assicurarsi tutti i vantaggi della sorte, senz’altro sacrificio che quello del tempo e della coscienza”. Lucy ottiene una buona posizione economica e sociale, ma non ha una felicità profonda come Elinor, questo ci espone due modi diversi di attuare nella vita, una maniera virtuosa, onesta, sincera con solidi princìpi, ed un'altra che ha per scopo procurarsi tutti i vantagli possibili, ma senza nessuno scrupolo, facendo egoisticamente solo il nostro interesse… 

Il giudizio dell’autrice su Willougby si legge nel seguente paragrafo del capitolo 44: “Il mondo lo aveva reso prodigo e fatuo; la prodigalità e la vanità lo avevano reso egoista e spietato. La vanità, cercando il proprio colpevole trionfo a spese degli altri, lo aveva spinto a un affetto sincero, che la troppa prodigalità, o almeno ciò che ne era conseguito come necessità, aveva condannato al sacrificio. Tutte le sue colpevoli inclinazioni si erano attirate la punizione. L’affetto da cui si era apparentemente strappato, a dispetto dell’onore, del sentimento, dei suoi più cari interessi, dominava ora che non era più lecito, tutti i suoi pensieri; e il legame per cui, con tanto poco scrupolo, aveva abbandonato Marianne nella sofferenza, si dimostrava per lui una sorgente di infelicità di una natura molto più incurabile…” In questo brano si spiega che ciò che ci dà la vanità, l’egoismo, in questo caso solo ricchezze e una vita piena di futilità, non dà riposo al nostro cuore, nè riempie la nostra anima, che rimane così sempre molto inquieta…

Care amiche si possono prendere molti accenni di ogni personaggio, ma ci vorrebbe un commento troppo lungo, e non è il caso di fare. 

Per me il libro è stato interessante, coinvolgente, mi ha offerto opportunità di riflessioni, ma coincido con le opinioni dei critici letterari sull’autrice, il mondo che presenta è “troppo piccolo”, mostra solo il mondo delle classi benestanti del suo tempo, e solo un aspetto della vita, quello sentimentale, senza toccare altri temi.

Alla prossima, con il primo commento di Cime Tempestose. Ancora una cosa, nel mio blog ho proposto una catena natalizia che ho chiamato “Baci d’amore al bambin Gesù”, invito tutte voi a partecipare.  Vi aspetto in Luce nel Cuore http://lucenelcuore.blogspot.com/

Mirta

4 commenti:

  1. Sempre attenta e molto precisa nelle tue considerazioni, Mirta....brava!
    Ho letto della tua catena natalizia, vedrò di frala anche io...intanto devo ancora addobbare la casa :-)
    Baci,
    Maris

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  2. Grazie Maris, sei troppo buona...Non vedo l'ora di vedere le tue decorazioni natalizie... Un bacione!!! Mirta

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  3. Complimenti Mirta, hai analizzato con precisione ogni aspetto descritto dalla Austen, sopratutto il carattere dei personaggi principali, facendo un perfetto riassunto dei nostri commenti.
    Ehm... io ancora non ho ancora iniziata con le decorazioni natalizie, pensavo veramente di passare l'incarico alla mamma che è in pensione ed ha tempo da vendere ;o) ... quest'anno l'atmosfera natalizia non mi sta coinvolgendo e ne sono io la più dispiaciuta!... cosa devo fare?

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  4. Carissima Erica, sono tempi difficili. Tutti abbiamo qualche sconforto, ma bisogna non perdere la speranza soprattutto, io mi appoggio alla fede, e particolarmente non dobbiamo arrenderci, dicono che è l'amore che muove il mondo... bisogna continuare ad andare avanti e non fermarci. Un abbraccio forte forte...

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