sabato 8 ottobre 2011

E QUANDO IL SOGNO NEL CASSETTO PRENDE IL VOLO CHE SI FA?

Già proprio così, siamo così abituati a conservarli nel cassetto i nostri sogni che quando prendono il volo non sappiamo cosa fare o almeno questo succede a me.
Sicuramente si prova una grande gioia, ma poi… all’improvviso il sogno non è più nostro e ci si accorge che il desiderio più grande era condividerlo.
Io ricordo da quanto tempo amo scrivere, ma è così tanto, che mi spaventa soffermarmi a pensarci, negli anni si sono susseguiti tanti momenti importanti, ho fatto delle scelte che mi hanno portato ad essere circondata da persone che amo e quindi non mi pento di aver tenuto quel cassetto chiuso per anni, solo mi emoziona accorgermi che per tutto questo tempo è rimasto lì, il mio sogno, intrappolato in una ragnatela, ed è stato molto faticoso liberarlo. Ora, forse sarà tutto più difficile. Confessare agli amici, ai colleghi che siamo uno, nessuno, centomila… sarà più faticoso, lontano dalla spensieratezza della gioventù, affrontare quest’avventura, ma ora so quanto sia importante credere nei propri sogni e non buttare via la chiave di quel cassetto.

Scrivere…scrivo da tanto tempo, tuttavia iniziare un romanzo, vivere con i personaggi la loro storia, accompagnarli nelle loro passioni ed interpretare le loro emozioni e non abbandonarli fino alla fine, è qualcosa di più impegnativo. Scrivere l’ultima parola era l’inizio di questa sfida.

E ora voi ne fatte parte, ho aspettato tanto perché davvero, quando quel sogno si è cullato come un bambino per anni nella propria intimità e si è conservato come ultimo rifugio condividerlo non è così scontato, non è un contratto o un accordo commerciale, ma è molto di più.
Vi invito tutte nel mio sito, www.alejandralillia.com, il mio blog “frullato di ricette” qualcuna di voi forse già lo conosce, per regalarvi alcune parole ed un pezzetto di questo sogno, la pubblicazione del mio primo romanzo:
“All’ora del tè, ritagli di memoria”


Un abbraccio a tutte, Alejandra.

venerdì 7 ottobre 2011

La Zia Julia e lo Scribacchino - quarta tappa -

Il piano perfetto di Pascual e Javier si dimostra un grosso flop. Il sindaco di Chincha non ha nessuna intenzione di sposare la coppia, suggerisce il nome di un altro uomo ma, anche questi si rifiuta. I quattro girano in lungo e in largo paesini e piccoli villaggi dimenticati dalla civiltà, nel tentativo di trovare qualcuno disposto a chiudere un occhio sulla data di nascita di Mario. Alla fine ci riescono e finalmente vengono dichiarati 'marito e moglie in cambio di mille soles e una piccola correzione della suddetta data.
Al ritorno a Lima la questione si rivela tutt'altro che risolta, il padre di Mario Gira armato di pistola per la città e ordina categoricamente che Julia si allontani. Per l'incolumità di tutti la zia Julia accetta, prende un aereo per Valparaiso in Cile.
Mario trova il coraggio e si confronta con suo padre, chiarendosi l'uno con l'altro, Mario assicura che proseguirà gli studi e che il suo matrimonio non interferirà con la vita che i genitori sperano per lui.
Al ritorno a casa e al lavoro, Mario e Pascual, scoprono che il povero Pedro Camacho ha alfine capitolato ed è stato chiuso in un manicomio a causa dei sempre più stravaganti e tragici testi proposti per i romanzi radiofonici.
Per tenere il passo con la promessa fatta alla famiglia, Mario comincia latri sei lavori per avere abbastanza denaro da provvedere a se' stesso e alla moglie che, chiarito il dissapore tra padre e figlio, torna a Lima.

Ritroviamo Mario a 50 anni, ormai divorziato da Julia e risposato con un altra donna (questa volta una cugina), ha vissuto a Parigi e altri stati europei e, tornato a Lima trova il Gran Pablito, sposato e alla guida di una fiorente attività, e Pascual, caporedattore di una testata giornalistica. Parlando con un suo collega, ecco comparire Pedro Camacho, che ora porta informazioni e dati della polizia, sposato ad una prostituta argentina, completamente incapace di svolgere il suo lavoro, ormai zimbello del piccolo ambiente della redazione.

Ecco l'ultimo riassunto dell'ultimo romanzo di Pedro Camacho:

CAPITOLO 18: Racconta la storia di come Crisanto Maravillas diventi compositore di musica e si innamori perdutamente di una giovane, Fatima, ospitata dalle Carmelitane Scalze che poi prende i voti per diventare suora. Durante un’occasione speciale, un concerto di Crisanto tenuto in via eccezionale (per via della vocazione religiosa delle sue canzoni) presso il monastero delle Carmelitane Scalze, scoppia un violento terremoto che miete moltissime vittime tra il pubblico. Crisanto e Fatima riescono miracolosamente a salvarsi, ma, appena arrivati in strada, il suolo si apre sotto di loro e i due muoiono

venerdì 30 settembre 2011

La Zia Julia e lo Scribacchino - terza tappa -

Per rendere più interessanti i bollettini della Radio, i Genaro decidono di inserire delle interviste a certi 'personaggi' di Lima. Mario ha così l'occasione di scoprire e parlare con uomini pittoreschi svelando lati delle loro personalità che difficilmente si potrebbero indovinare dal loro ruolo pubblico.
Lo scenario della storia tra Mario e la zia Julia si sposta nel piccolo soppalco di Radio Panamericana, dove possono smettere di temere gli sguardi indiscreti dei parenti. La coppietta attira inevitabilmente la curiosità e la simpatia dei colleghi di Mario.
Quando la situazione sembra stabilizzarsi viene sganciata la bomba.
La famiglia lo sa. E lo sa anche da un bel po'. I genitori di Mario sono stati contattati e arriveranno a Lima. Di fronte alla prospettiva di essere separati, Mario propone a Julia di sposarlo. Con l'aiuto della cugina Nancy e di Javier, Mario tenta di organizzare un matrimonio che, per via della sua minore età, si prospetta impossibile.
Ma Mario non è l'unico ad avere un problema serio. Dall'interno del suo cubicolo, Pedro Camacho, da i primi segni di cedimento. Sempre più spesso, infatti, capita che inserisca nei romanzi radiofonici personaggi presi da episodi precedenti molto cambiandone la storia e i ruoli. I Genaro pensano inizialmente che sia fatto apposta ma, il cast di attori e di operatori che lavorano ai romanzi intuisce che si tratti di un difetto causato dall'eccessivo affaticamento dell'autore. Camacho stesso ammette di fronte a Mario di accorgersi dell'errore solo quando è troppo tardi -ovvero quando i testi sono già in mano alla troupe-. Tuttavia non vuole alcun tipo d'aiuto.
Allora Mario torna alla questione del matrimonio, si procura del denaro, si informa sui documenti necessari e si procura il suo certificato di nascita. Anche la zia Julia, combattuta sul da farsi, si attiva e trova il modo di procurare i documenti necessari. Ma l'ostacolo rimane l'età: Mario è minorenne, servirebbe l'autorizzazione di suo padre per sposarsi. Lungi dal farsi abbattere Pascual e Javier si attivano e cercano un sindaco che sia disposto a chiudere un occhio. E lo trovano: un cugino di Pascual nel villaggio di Chincha.
Mario e la zia Julia si danno appuntamento al giorno seguente: partire per Chincha la mattina e Tornare la sera marito e moglie.

Come sempre i riassuntini dei tre romanzi da Wikipedia:

CAPITOLO 12: Racconta la tragedia della famiglia Bergua arrivata a Lima da Ayacucho e composta dai coniugi Margareta e don Sebastian e dalla loro figliola Rosa (ex pianista), amministratori della pensione Colonial, ad opera di un commesso viaggiatore, Ezequiel Delfin. Egli viene ospitato nonostante l’abitudine di accettare come pensionanti solo donne o uomini di una certa età per proteggere la virtù di Rosa e una sera, nel bel mezzo della cena, prorompe in un pianto, confessando alla famiglia Bergua di avere delle crisi di terrore notturne. Don Sebastian si offre di passare la notte con lui, ma Ezequiel gli infligge 14 o 15 coltellate e tenta, invano, di oltraggiare Margareta. Ezequiel viene così processato e condannato a scontare la pena in manicomio da cui fugge, dopo aver sgozzato un infermiere e impiccato un altro malato, dopo 30 anni di detenzione, lasciando un biglietto che fa intendere di voler sterminare la famiglia Bergua

CAPITOLO 14: Racconta la storia di Seferino Huanca Leyva, nato dallo stupro compiuto su sua madre Teresita, che, grazie all’aiuto economico di una latifondista basca, Mayte Unzategui, diventa reverendo del quartiere malfamato di Mendocita. La sua condotta, che prevedeva di lottare contro Satana con le armi della violenza, lo porta, tra le altre cose, a combattere con il guaritore del quartiere Jaime Concha (che poi gli diventerà fedelissimo), regalare foto di donne nude ai maschietti e insegnare la prostituzione alle femminucce, formare la Scuola di Mestieri che insegnava a rubare, scassinare, scippare, ecc. e istituire comuni nella sua parrocchia. Il racconto termina con il tentativo (non si sa se compiuto) di Seferino di incendiare la dimora del suo avversario religioso don Sebastiano Bergua.

CAPITOLO 16: Racconta la storia di un giovane rampollo di una famiglia danarosa, Joaquin Hinostroza Bellmont, il quale, nonostante i numerosi tentativi dei genitori di farlo studiare, diventa un famoso arbitro di calcio. Dilapida, nel tempo, il suo intero patrimonio, si dedica con costanza all’alcol, ma ancor di più a Sarita Huanca Salaverria, detta Maschiaccio, di cui si innamora perdutamente, non ricambiato. Durante la finale del campionato sudamericano, in cui Joaquin viene scelto come arbitro della partita, un uomo irrompe in campo e viene ucciso dalle forze dell’ordine, scatenando così una rivolta della folla che si risolve con l’uccisione di Sarita e l’infarto di Joaquin nel vedere la sua innamorata morta.

lunedì 19 settembre 2011

La Zia Julia e lo Scribacchino - seconda tappa -

"Gli amori con la zia Julia procedono" clandestini, fino a quando i pettegolezzi della zia Olga sganciano la bomba: la zia Julia si vede con un Dottore, bello, prestante e di successo (qui ci sta una smorfia da parte delle fan di Mario). Tra eccessi di mascolinità -molto ispanici- e un turbinio di sentimenti che rimbalzano intorno alla più feroce gelosia, Mario capisce di essere innamorato della zia Julia.
Anche in questa occasione la zia Julia dimostra di prendere il sentimento di Mario -e suo- molto più seriamente di quanto non vorrebbe. I due si chiariscono e si promettono di non frequentare nessuno.
Dopo la riappacificazione, i nostri 'morosi' abbandonano ogni cautela e clandestinità cominciano a sbaciucchiarsi e tenersi per mano in pubblico.
Javier, avendo avuto un piccolo ruolo nella risoluzione della controversia, si infila nel loro rapporto e ne parla con Nancy, sua costante ossessione nonchè cugina di Mario. Lei non rivela nulla ai parenti ma, avere un segreto in comune, l'avvicina al trio Mario - Julia - Javier, proprio come quest'ultimo aveva calcolato. Tutto procede tranquillo fino alla sera in cui Mario e Julia, in un locale a festeggiare con Javier e Nancy, hanno il sospetto di essere stati visti 'sconvenientemente allaccaiti' da due zii. Tuttavia nulla si muove in famiglia le domande rimbalzano da un lato all'altro delle pagine: gli zii hanno visto davvero? O erano così ubriachi da non ricordare? E se sì, hanno optato per il silenzio? O hanno già raccontato tutto e il parentado ha deciso di non dire ancora nulla? Mario fa il giro delle case friggendo perchè forse, come sostiene Javier, in realtà vuole che finalmente la storia venga a galla.
E il piccolo Pedro Camacho? Lui continua a scrivere i romanzi radiofonici e a relazionarsi con Mario come se nessuno esistesse oltre se stesso. I Genaro ricevono delle lamentele da parte dell'ambasciata argentina che lamenta la pessima immagine che lo 'scribacchino' da degli argentini. Mario si impegna ma proprio non riesce a carpire da Camacho l'origine di un disprezzo tanto viscerale, nè riesce a dissuadere lo scrittore dall'usare più cautela verso gli argentini.
Leggiamo tre romanzi, personalmente ho visto nel secondo e nel terzo protagonisti il cui comportamento mi ricorda preoccupantemente lo stesso Camacho, il quale ha cominciato a introdurre la pratica del travestirsi nel suo cubicolo nel momento in cui scrive. Ci dobbiamo preoccupare? Sì, perchè il suddetto scribacchino non ha una ben chiara prospettiva di se stesso, infatti, alla fine dell'undicesimo capitolo, assistiamo -attoniti- al piccolo uomo che, di fronte a due fratelli pizzaioli argentini (100kg di muscoli a testa) imbufaliti perchè offesi da quanto scritto per i romanzi radiofonici, minaccia di picchiarli.

Ecco i riassuntini Wikipediani dei tre romanzi:

CAPITOLO 6: Racconta la storia del giudice della Corte d’Appello del Tribunale Superiore di Lima, Pedro Barreda y Zaldivar, che raccoglie la deposizione della tredicenne Sarita Huanca Salaverria, la quale accusa di stupro il vicino di casa Gumercindo Tello, un fervente Testimone di Geova, e di come questi avesse cercato di evirarsi davanti allo stesso giudice durante la sua esposizione dei fatti.

CAPITOLO 8: Racconta la storia di come don Federico Tellez Unzategui fosse diventato rigido e intransigente, nonché direttore di una ditta che sterminava topi e ratti, la Antiroditori s.p.a., in seguito alla sua infanzia che aveva visto un branco di topi ammazzare la sua sorellina in fasce, quando ancora lui, sua madre Mayte Unzategui, suo padre Hildebrando Tellez e la sua stessa sorellina abitavano a Tingo Maria. Un giorno di tanti anni dopo, vedendo un giornale sulla cui copertina appaiono, seminude, le sue due figlie, torna a casa e tenta di picchiarle, ma la famiglia al completo, composta da sua moglie e dai suoi quattro figli (le due femmine e altri due maschi), si ribella malmenandolo.

CAPITOLO 10: Racconta la storia di come Lucho Abril Marroquin, giovane rappresentante farmaceutico della Bayer, investì nei sobborghi di Pisco una bambina e di come, nel tentativo di soccorrerla, fu investito lui stesso da un camion. Per curarsi dal trauma subito, Lucho va dalla dottoressa Lucia Acemila che lo rimette, ma, per farlo, provoca in lui un profondo infantilismo che egli chiede alla stessa di guarire.

domenica 18 settembre 2011

Il Mondo di Sofia di Jostein Gaarder

Intanto ho letto:


Il mondo di Sofia


da Wikipedia:

Il Mondo di Sofia è sia un romanzo sia un breve trattato sulla storia della filosofia; anche per questo la filosofia è il tema unificatore del libro. La filosofia viene presentata non come semplice esercizio esoterico praticato da gente che non aveva altro da fare ma come qualcosa di necessario per l'esistenza umana. Sofia e Alberto hanno bisogno della filosofia per comprendere il loro mondo. Ma la loro situazione è diversa da quella del lettore. A differenza del lettore, dopo una complessa ricerca filosofica, scoprono da dove viene il loro mondo: il loro mondo è una creazione di Albert Knag. Ma il fatto che, a differenza di Sofia e Alberto, non sappiamo rispondere alla domanda "Da dove viene il mondo?" non vuol dire che non ce la dobbiamo porre. Infatti, come afferma Gaarder nel romanzo, un vero filosofo non smette mai di fare domande.

Alberto tenta di far capire a Sofia come sia fantastico vivere. Secondo lui è il fatto che ci poniamo domande filosofiche e tentiamo di dare una risposta a esse che ci rende umani. Perché siamo qui, come vivere una buona vita, e tutte le altre domande filosofiche sono, secondo Gaarder, le domande più importanti che ci possiamo porre. Anche se non ci renderà la vita più semplice o non sarà facile rispondere a queste domande, la filosofia suscita in noi meraviglia e stupore per la stranezza del mondo e della nostra esistenza.

Milena


Un romanzo molto particolare che spiega in maniera molto comprensibile la storia della filosofia, intrecciando assieme la storia di Sofia, una lettura piacevole anche per una come me che è digiuna di filosofia.



In questi giorni mi è tornata l'insonnia e così ho terminato un altro libro, questo




Di  Lisa Moore   L'inverno che Helen O'Mara smise di sognare, la storia di una donna coraggiosa che si è ritrovata improvvisamente sola, incinta e con altri tre  figli da crescere. Mi piace il modo con cui è scritto e
 anche la vicenda mi è parsa realistica e coinvolgente, non amo infatti le storie troppo fantastiche e inverosimili..a meno che non siano delle fiabe!


-Un  romanzo bellissimo, insolito, insieme filosofico e umano. La prosa di Lisa Moore è precisa, mai faticosa e sempre -questo è il punto cruciale- convincente ed avvincente.
The Irish Times

domenica 4 settembre 2011

La Zia Julia e lo Scribacchino - prima tappa -

Ci racconta la sua storia Mario, un ragazzo di Lima che studia -senza passione- legge all'Università di San Marcos, il cui lavoro consiste nel selezionare articoli di cronaca estera da trasmettere nei notiziari di Radio Panamericana, ambiente che meglio si addice al suo reale progetto di vita: diventare uno scrittore.
È fortemente affascinato dal modo in cui i Genaro (padre e figlio proprietari della Radio) gestiscono i programmi, solcando quel delicato equilibrio tra affari, qualità, cultura e audience che il loro ruolo di impresari li obbliga a mantenere.
Mario sottopone i suoi racconti a Javier, migliore amico nonchè ex studente di letteratura che, con le più entusiastiche lodi, boccia ogni suo scritto.
Nella vita di Mario entrano contemporaneamente due personaggi decisamente fuori dal comune
La zia Julia (sorella della moglie dello zio Lucho), trentaduenne, appena divorziata e straordinariamente schietta; e Pedro Camacho, scrittore-attore-regista di romanzi radiofonici, la cui fama come beniamino del pubblico boliviano e la prospettiva di incredibili quote di spazi pubblicitari, avevano convinto i Genaro a 'comprarlo' per Radio Central (emittente di proprietà dei Genaro dai contenuti più commerciali).
Pedro Camacho si presenta nell'ufficio di Mario e del suo collega (Pascual) per prendere in prestito una macchina da scrivere. L'aspetto buffo e leccato dell'uomo contrasta fortemente con la sua compostezza, serietà e complessità del lessico, tanto che si fatica a distinguere se nel parlare sia serio o stia scherzando. Dubbio che scompare nel momento in cui si prende atto che Pedro Camacho non scherza mai. Crede fermamente in ogni sua affermazione, per quanto assurda e pomposa possa sembrare a chi l'ascolti.
Il suo lavoro, comunque, soddisfa le aspettative portando aumento di audience e guadagni. Il suo singolare carisma avvolge completamente gli attori e la troupe, tanto da trasformare le trascurate e caotiche registrazioni precedenti al suo arrivo, in momenti di minuziosa attenzione ed estrema dedizione al lavoro in atto.
Nonostante l'atteggiamento di superiorità della zia Julia, che continua a trattare Mario come se fosse un bambino, questi ne rimane sempre più affascinato. La sera in cui lo zio Lucho invita i parenti alla festa per i suoi cinquant'anni Mario, nel mezzo di un ballo, bacia la zia Julia. Colta di sorpresa ma decisamente consapevole della situazione, il suo atteggiamento da 'adulta' scompare così come svaniscono quasi subito le resistenze alla possibile relazione che quindi inizia con piccoli baci rubati nei momenti in cui i parenti non prestano attenzione.

I capitoli 2 e 4 sono la trascrizione dei romanzi radiofonici scritti da Pedro Camacho. Perdonatemi, ma non riesco a riassumerli senza infilare un mio giudizio. I riassunti che seguono sono tratti da Wikipedia.

Nel primo romanzo si racconta la storia del dottor Alberto de Quinteros e si svolge il giorno del matrimonio di sua nipote Elianita, la figlia di suo fratello, con Rossetto Antunez. Dopo la cerimonia, la sposa ha un capogiro e Alberto scopre non solo che sua nipote è incinta, ma che il bambino è di suo nipote Richard, il fratello di Elianita.

Il secondo romanzo racconta di come Lituma, un sergente della Guardia Civil del Quarto Commissariato del Callao, durante una ronda notturna, arresti un clandestino nero con il corpo coperto di incisioni, trovato in un magazzino abbandonato, e gli venga ordinato di ucciderlo. Il racconto termina con l’indecisione di Lituma a sparare.

Grazie a Cri de "Il Visibile Invisibile"

Grazie a Miss Claire - La Collezionista di Dettagli - e a BasilicoeMentuccia - Viaggi d'inchiostro

assegnato dal gruppo "Quelle che il Tombolo" e da "La Libreria di Nicky"

ricevuto da Sylvia di Un Tè con Jane Austen

grazie a Newmoon di Sono una donna non solo una mamma

Grazie a Alessandra di "Tiritopettopino"