martedì 16 agosto 2011

Mansfield Park -tappa unica-

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Fanny Price da bambina viene affidata a dei ricchi parenti di Mansfield Park, gli zii Sir Thomas e Lady Bertram. Cresce insieme ai quattro figli della coppia: Tom, Edmund, Maria e Julia; è trattata con sufficienza dai cugini e l'unico a mostrarle gentilezza è Edmund. Malgrado spesso sia infelice, Fanny cresce con un forte senso della virtù e della compostezza e rimane fortemente legata al fratello William, che inizia la sua carriera nella Marina Reale.
Fanny ha un'altra zia, la Signora Norris, che vive poco distante da Mansfield Park. La zia Norris è desiderosa di essere considerata allo stesso livello dei Bertram e, allo stesso tempo, sdegna le persone che considera inferiori, come ad esempio la famiglia di Fanny. Di conseguenza, vizia i figli dei Bertram, in particolar modo Maria, e umilia costantemente Fanny. La sorella Lady Bertram invece, è una donna indolente ed annoiata, che non s'interessa né dei suoi figli né della sua proprietà e che trascorre le giornate seduta in poltrona in compagnia del suo cane. Sir Betram cerca di correggere l'influenza negativa che la cognata ha sui suoi ragazzi, ma riesce a porsi solo come patriarca severo a cui i figli nascondono ciò che sentono realmente. Maria e Julia diventano sempre più vanitose e Tom un irresponsabile. Solo Edmund ha un carattere serio e tranquillo, intaccabile dalle moine della zia Norris.
Sir Bertram si reca per due anni ad Antigua, per risolvere alcuni problemi nella piantagione che possiede, lasciando i figli senza un vero controllo. Nel frattempo giungono due nuovi abitanti nei dintorni, i fratelli Crawford (Henry e Mary), ospiti della loro sorella, la Signora Grant. I due lasciano la casa in cui vivevano con un loro parente, un Ammiraglio a riposo, poiché costui conviveva con una donna che poteva avere cattiva influenza su Mary.
Mary Crawford ed Edmund iniziano a frequentarsi e a provare attrazione reciproca, anche se Edmund è spesso preoccupato per la sua mancanza di contegno. Mary critica la scelta di Edmund di diventare sacerdote, non ritenendola una professione socialmente prestigiosa. Desidererebbe che Edmund scegliesse un'altra professione, oppure che Tom fosse diseredato, in modo che Edmund possa ereditare Mansfield Park acquisendo la posizione di primogenito. Mary esprime le sue opinioni con tono ironico e sono considerate battute scherzose da chi le ascolta: il giudizio che la famiglia Bertram ha di lei, infatti, è sempre estremamente positivo. L'affetto crescente fra Edmund e Mary addolora Fanny, la quale invece riesce a cogliere la vera indole della Signorina Crawford. Nel frattempo Henry Crawford corteggia entrambe le sorelle Bertram, nonostante Maria sia già promessa al ricco Signor Rushworth.
Con l'arrivo del Signor Yeats, amico di tom, i giovani decidono di mettere in scena un'opera di Elizabeth Inchbald, Lover's Vows, il cui contenuto è giudicato da Edmund e Fanny assolutamente scandaloso. Partecipare a una rappresentazione teatrale è sconveniente per una donna e Fanny si oppone apertamente a questa rappresentazione, ma è l'unica a farlo. Durante le prove, Maria ed Henry attirano l’attenzione degli altri con il loro atteggiamento troppo amichevole. Il teatro diviene un mezzo con cui i ragazzi si dimostrano reciprocamente i sentimenti tramite le interpretazioni dei personaggi. Ogni situazione potenzialmente pericolosa, però, viene interrotta dal ritorno di Sir Thomas, che si infuria terribilmente per la situazione che trova in casa.
Il ritorno di Sir Thomas fa dunque fallire il progetto della rappresentazione teatrale. I preparativi del matrimonio fra Maria e Rushworth vanno avanti, nonostante la gelosia del ragazzo verso Henry Crawford. I giovani fidanzati si sposano e partono per la luna di miele, portando Julia con loro. Sir Thomas, venuto a conoscenza del comportamento giudizioso di Fanny durante la sua assenza, comincia a prestare più attenzione alla cura della giovane e a mostrarle più apertamente il suo affetto.
Henry Crawford si propone l'obiettivo di far innamorare Fanny di sé. Il suo piano però fallisce, in quanto la gentilezza e la bontà di Fanny fanno sì che sia lui ad innamorarsi di lei. Per dimostrarle il suo amore, si impegna per far promuovere William Price al grado di tenente. Quando chiede a Fanny di sposarlo, tuttavia, lei rifiuta, visto il comportamento scorretto che ha avuto nei confronti dei cugini e in particolar modo di Maria. Sir Bertram si infuria con lei poichè, data la sua mancanza di patrimonio e prospettive, il matrimonio con Henry apparirebbe come un'occasione da non mancare assolutamente. Tuttavia Fanny resiste, certa di comportarsi correttamente. A causa di ciò Sir Thomas decide di mandare per qualche mese Fanny dalla sua famiglia, con la speranza che le ristrettezze economiche la inducano a cambiare opinione.
Fanny trova la sua famiglia in condizioni veramente disagiate, con tanti bambini e un comportamento generalmente molto poco corretto e dignitoso. Henry Crawford va a trovarla presso la sua famiglia e cerca di dimostrarle di essere cambiato e di essere degno del suo amore. Quando egli riparte per Londra, Fanny è molto più benevola nei suoi confronti. Poco tempo dopo a Fanny giunge la sconvolgente notizia che Henry Crawford e Maria Bertram sono fuggiti insieme. Anche Julia compie lo stesso gesto con il Signor Yates. Inoltre, a causa della sua vita dissoluta, si ammala gravemente il cugino Tom. Fanny è richiamata presso gli zii a Mansfield Park per essere di aiuto e consolazione. La fuga di Maria e di Henry Crawford ha un esito disastroso: Crawford perde per sempre Fanny e Maria viene confinata in campagna dal padre, con la sola compagnia della zia Norris, in quanto ormai emarginata della società. Julia e il signor Yates si sposano e, nonostante l'astio iniziale, lo stesso Sir Thomas imparerà ad accettarne l'unione.
Edmund è deluso dall'atteggiamento superficiale e opportunista di Mary nei confronti dello scandalo e rompe ogni rapporto con lei, cominciando a prestare la sua attenzione a Fanny. Nell’ultimo capitolo del romanzo, Fanny ed Edmund si innamorano e si sposano felicemente.

(Trama tratta da Wikipedia) ... non per prigrizia, quanto perchè nel scriverla di mio pugno usciva una dose di astio, acidità e brutti pensieri verso i protagonisti, da farmi comprendere -al terzo tentativo- che con tutta la buona volontà, non sarei riuscita a rimanere neutrale...

24 commenti:

  1. Se Jane Austen ha mai avuto l'intento di riunire tutti i caratteri più negaivi che potevano esserci alla sua epoca, Mansfield Park è la realizzazione massima di tale intento. Se Elizabeth Bennet avesse passato solo 10 minuti in quella casa, sono assolutamente certa che avrebbe tirato il collo a tutti.
    Che Edmund sia un po' tonto e non si renda conto dei sentimenti più che evidenti di sua cugina e dell'assoluta incompatibilità con Mary Crawford ci può anche stare. Insomma, Mary è davvero bella e i maschi son pur sempre maschi. Anche se da lì a non capire che aria tira persino di fronte all'atteggiamento dispregiativo di Mary nei confronti dei suoi progetti di vita ce ne vuole!
    E la zia Norris? Possibile che delle persone perdano ore a capire quale tipo di carrozza sia meglio usare per fare pochi metri?
    E che Sir Thomas non abbia mai visto quanta arroganza e mancanza di giudizio ci fosse nella personalità delle figlie? Si aspettava veramente che facessero una fine diversa?
    Ho adorato il modo in cui l'autrice ha esasperato il carattere di ognuno... Persino per la voce narrante c'era un giudizio di fondo... Alla fine, nonostante tutti gli sforzi fatti per seguire una vita retta e decorosa, nessuno dei personaggi si rende conto che l'egoismo e l'incapacità di distinguere dei veri valori saranno sempre di ostacolo. In queste condizioni qualsiasi scelta è destinata a portre conseguenze unicamente negative.
    Jane voule dirci di stare attenti: che un buon patrimonio e un bell'aspetto sono solo fumo negli occhi se non sono supportati da onestà e sensibilità. Vuole ridicolizzare l'educazione che tollera l'egoismo manifesto di alcune persone, alle quali andrebbe invece ricordata la vera buona educazione, perchè tacere di fronte ad un comportamento maleducato equivale a legittimare tale atteggiamento, perciò non si dovrebbe esitare nel riprendere queste persone, perchè un'educazione che tollera la maleducazione di certo non si basa su dei veri valori, pertanto non merita di essere osservata.

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  2. Sottoscrivo il commento di Lentijini. Ormai è passato un po' di tempo da quando ho chiuso il libro, ma devo dire che nemmeno a distanza di tempo riesco ad avere simpatia per i personaggi del romanzo. Nemmeno per Fanny che dall'alto della sua impeccabilità vive su una torre e lascia che il mondo scorra intorno a lei. So che rappresenta la virtù com'era vista in quell'epoca, ma non riesco a pensarla umana. Vi confesso che avrei visto di buon occhio uno "scivolone" tra le braccia di Henry: già castigato, senza nessuna possibilità di dimostrare di essere cambiato. Immaginate che noia la vita con Edmund: casa Perfettini! Nonostante tutto ho letto volentieri il romanzo per la capacità dell'autrice che riesce a ricreare sullo schermo della nostra mente situazioni e mondi lontani.

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  3. Eccomi, ragazze: devo dire che tra i tre romanzi della Austen che ho letto finora col GdL (Orgoglio e pregiudizio l'avevo duvuto lasciare a metà quando è mancata mia madre ma poi l'ho terminato dopo) è quello che ho preferito di meno. Mi è piaciuto abbastanza ma non mi ha entusiasmato, ecco.
    Forse perchè ho trovato o molto negativi o molto sciocchi i comportamenti e le storie di un pò tutti i personaggi.
    Ragazzi viziati che fanno la corte a più donzelle contemporaneamente, fughe di coppie improbabili, nessun vero valore a fare da sfondo a questo mondo dorato solo all'esterno ma vuoto e grigio all'interno...
    So perfettamente che l'intento della Austen era proprio di mettere in vetrina questi personaggi e con la sua rinomata ironia "bacchettarli", ma sarà che io mi sono fatta coinvolgere da donne di ben altra pasta come Lizzy Bennet o Elinor Dashwood, per cui la nostra Fanny mi risulta essere un pò insignificante con la sua timidezza, umiltà e bontà a tratti eccessive.
    Lo stile della Austen è sempre impeccabile e la lettura scorre via facilmente, ma, ripeto, le vicende stavolta non sono riuscite a coinvolgermi più di tanto e invece per piacermi sul serio un libro deve darmi sensazioni forti.
    Anche il legame tra Fanny e Edmund non mi ha soddisfatto, alla fin fine, perchè nei primi capitoli apprezzavo il fatto che lui la guardasse con tenerezza e volesse quasi proteggerla dagli altri parenti che la trattavano come una persona inferiore a loro (specie Maria e Julia) ma poi mi è dispiaciuto vedere lui che si faceva "prendere" da Mary Crawford, salvo comprenderne poi la frivolezza e la superficialità alla fine del romanzo e ritornare sui suoi passi per riallacciare un rapporto affettuoso con Fanny, fino a sposarla.
    Ma pure qui...Non so...anche il matrimonio che doveva far trionfare la bontà della piccola Fanny alla fin fine mi è parso poco entusiasmante...
    Va beh, adesso le fans sfegatate della cara "zia Jane" mi diranno che non ho capito nulla e che dovrei apprezzare di più questo suo lavoro, in realtà io comprendo la lezione che lei vuol dare alla gente del bel mondo della sua epoca (e magari di ogni epoca...) ma è solo che non mi sono sentita parte della storia stavolta e dunque da mera spettatrice esterna sono rimasta più "freddina"....tutto qui.
    Può darsi che rileggendo il romanzo in un altro momento, più in là, potrebbe assumere un valore diverso per me... A volte capita che ad una seconda lettura i libri suscitino in noi dei sentimenti differenti.
    Per ora comunque il mio commento finisce qui, non vi annoio oltre amiche care.
    Un abbraccio a tutte!

    Maris

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  4. io sono indietrissimo! mi dispiace tanto...quando lo finirò posterò il mio parere.
    intanto posso dire che non mi dispiace affatto come libro!
    Baci Baci

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  5. Ciao a tutte! Io sono nuova e non ero ufficialmente iscritta alla lettura di questo romanzo, ma dato che l'ho comunque riletto permettetemi di dare il mio contributo.
    Trovo Jane Austen sempre molto piacevole da leggere, ma in quanto a trama credo che Mansfield Park sia il peggiore dei suoi romanzi. Non c'è un solo personaggio che mi piaccia. Edmund è un cretino, non fa che giustificare ogni idiozia compiuta o pronunciata da Mary, accecato dall'amore (come diceva Lentijini, in fondo è pur sempre un maschio). Fanny stessa non ha un briciolo di carattere, e l'unica occasione in cui osa prendere una posizione le procura solo rimproveri, come se per una donna fosse disdicevole avere un'opinione.
    Tutta la parte della rappresentazione teatrale è un'enorme esagerazione, una tragedia costruita alla fin fine su una cosa da niente. Capisco che la storia non sia ambientata ai giorni nostri, ma ho comunque trovato tutta la parte del teatro veramente esagerata, considerato che si trattava solo di una rappresentazione privata in casa e senza pubblico esterno.
    Ammetto di aver apprezzato molto il personaggio della zia Norris: nella sua insopportabilità è costruito veramente bene, vorrei essere in grado anch'io di caratterizzare un personaggio così.
    Il lieto fine è molto bello, anche se mi è parso sbrigativo. Come se l'autrice volesse informarci così, di sfuggita, che nonostante tutto le cose sono andate bene.

    Piccola nota OT: ho notato che Persuasione è l'unico romanzo della Austen non previsto tra le letture del gruppo, come mai? Secondo me è uno dei più belli.

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  6. Eccomi qui, finito ormai da tempo non ho molto da aggiungere a quello che è già stato sritto.
    Iniziando un romanzo intitolato Mansfield park mi aspettavo almeno nei primi capitoli una descrizione del park, in realtà il titolo credo sia una metafora ed il park viene rappresentato dai personaggi che lo vivono.
    L'odio che un po' tutte noi abbiamo provato nei confronti dei personaggi è propio voluto e quindi il romanzo è perfettamente riuscito.
    Solo che almeno l'eroina femminile poteva farcela più simpatica, meno apatica, insomma meno pallosa.

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  7. Confesso che all’inizio il libro proprio non mi piaceva, troppo lento, troppo inconcludente. Non succedeva nulla, la cosa più entusiasmante nelle prime 256 pagine, della mia edizione, è stata la descrizione della visita alla tenuta di Mr. Rushworth con la battuta, “moltissime stanze inutilizzate, la cui unica funzione poteva essere quella di contribuire alla tassa sulle finestre …” che ho trovato simpatica ed utile alle mie conoscenze storiche.
    Poi cosa accade? La pagina 256 si conclude con la battuta: “Nostro padre è arrivato! E’ all’ingresso proprio in questo momento”. Ecco, dall’arrivo inatteso del padre il romanzo migliora, qualcosa si muove, se non altro partendo dalla delusione degli aspiranti attori. Da quel punto in poi l’ho letto con più interesse ed anche più velocemente. Non avevo creduto all’innamoramento di Henry per Fanny, può un personaggio abituato a “sfrocoliare” le donne redimersi ed amare perdutamente una sola donna così schiva e diversa da quelle da lui corteggiate? Avrei dedicato più pagine all’amore fra Fanny e Edmund, (ma si potevano sposare cugini di primo grado?) amore giusto che si contrappone a quello dannato fra Maria e Mr. Crawford. Forse in questi due modi di amare c’è la sintesi del romanzo.

    Ho scritto il commento appena ho finito il libro qualche settimana fa, altrimenti oggi avrei difficoltà a scrivere del romanzo.
    Sono d'accordo con Flavia l'eroina poteva essere più simpatica!

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  8. la lettura è stata scorrevole, ho apprezzato ogni personaggio costruito da Jane , simpatico, insopportabile o altro che sia per me è un capolavoro per come è descritto o si muove nella storia. Questo è il mio modesto giudizio sicuramente un pò superficiale. Tuttavia non mi ha coinvolto molto, ma non dipende dalla qualità del libro, ma purtroppo da tante tristi vicende che hanno colpito la mia famiglia e che mi rendono un pò "distratta" nella lettura. Perciò conto di rileggerlo quando sarò più rilassata per potermi concentrare meglio

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  9. mi trovo leggermente in difficoltà nell'esprimere un giudizio poco entusiasta nei confronti di mansfield park della austen. e dire che è una delle mie autrici preferite e che avevo lasciato golosamente a una bella occasione la lettura di questo romanzo! certa di poter esser conquistata da una protagonista all'altezza delle precedenti eroine austeniane come emma o elinor...e invece! fanny price ha dell'insipido che riesce stucchevole e indigesto fin dall'inizio! per non parlare di edmund! quasi quasi alla fine provavo simpatia per miss crawford! al di là delle sensazioni a pelle, impeccabile come sempre la regia che regge la struttura del romanzo: seducenti colpi di scena, scandalose fughe d'amore -addirittura 2!- scenografie teatrali non solo allestite in casa, ma ricordate? la scena del bosco nella tenuta di southerton, dove tutti i personaggi come in una commedia di Plauto entrano ed escono ricorrendosi l'un l'altro, mentre fanny resta seduta sulla panchina! dimenticata da tutti!
    e poi un altro particolare che mi ha colpito molto nell'immaginazione, il regalo delle due collane! quella di Crawford e quella di edmund e ...fanny costretta a scegliere quale indossare!
    mi ricorda questa collana, intesa come pegno d'amore alla fine, ma alla rovescia- a seconda di chi la offre e di chi la riceve- che nella letteratura le collane hanno un valore tutto loro personale. ad esempio la collana della regina Anna, e i suoi diamanti, data come pegno d'amore al duca di buckingham nei i tre moschettieri, oppure andando molto più lontano nel tempo...la collana regalata ad Armonia in occasione delle sue nozze con Cadmo, un regalo degli dei dell'Olimpo! poi alla fine questi collier così meravigliosi hanno sempre dato qualche gatta da pelare ai loro possessori! fortunata fanny allora, che nella sua infinita modestia ha potuto indossare la semplice e raffinata collana di Edmund, dichiarando silenziosamente il suo amore e la sua devosizone nei confronti del cugino!
    ecco...per il momento mi fermo qui nel commentare, ho scritto davvero tantissimo e non voglio rubare altro spazio!!
    a presto e buon roseguimentodi vacanze!
    leucosia

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  10. Questa antipatia generale, come ha scritto Flavia, è la prova che l'intenzione di Jane Austen fosse proprio quella. Sono d'accordo con Yuki, la zia Norris è il personaggio riuscito meglio, così bene che la odiano persino i personaggi del romanzo stesso!
    Sempre dal commento di Flavia una piccola provocazione: effettivamente il titolo lascia presumere che si parli di un luogo, tuttavia la carrellata di personaggi così immobili nelle loro vite -di fatto- inconcludenti, fa pensare ad uno Zoo.
    La parentesi della rappresentazione teatrale è, secondo me, fondamentale: calandosi nei rispettivi ruoli i personaggi possono finalmente esprimere se' stessi senza i complimenti richiesti dal contegno. E la cosa più bella è che scelgono i personaggi con i difetti che fanno il paio con i loro! È come dire che in fondo hanno la coscienza di quel che sono. Al pari credo che il romanzo in se' sia un po' come quella rappresentazione teatrale. Dato che all'epoca non si poteva apertamente giudicare qualcuno, Jane Austen offre una sorta di compendio di stereotipi ispirati ai comportamenti più comuni in modo che leggendoli in modo distaccato si potessero riconoscere 'serenamente' e affrontare il significato e le conseguenze di quegli atteggiamenti. Di solito Jane mette dei personaggi negativi e uno/a positiva che ne riconosce i difetti. Ecco perchè nel romanzo non c'è un eroina, non serve, perchè l'autrice spera che la vera eroina sia la lettrice/lettore capace di uscire ed affrontare le persone senza ipocrisie.

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  11. Verissimo, credo propio che lo scopo della Austen fosse quello di farceli vedere come una gabbia di matti, personaggi da zoo o da circo.
    Lentijini credo tu abbia fatto delle riflessioni azzeccatissime!!!

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  12. Ciao ragazze,
    per me "Mansfield Park" è stato il secondo romanzo della Austen e per certi versi mi è piaciuto più di "Orgoglio e pregiudizio".
    Ho trovato le trame simili in diversi punti e, perdonatemi, ma continuo a pensare che la Austen sia sopravvalutata.
    Un bacio, Lò

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  13. Devo essere sincera? Leggendo il commento di Lò ho riflettuto sul fatto che in effetti, pur essendomi piaciuti i primi due romanzi letti della Austen e pur non dispiacendomi questo qui, dopo aver sentito parlare per anno di Jane Austen come un mito io forse mi aspettavo un pò di più dai suoi scritti....tutto qui.
    Bella autrice, da leggere senz'altro con piacere, ma non un mito, almeno non per me.
    Naturalmente si tratta del mio personalissimo giudizio....i gusti sono vari e per questo il mondo è bello...no?
    :-)
    Baci a tutte!
    Maris

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  14. Devo ammettere che ho affrontato questa lettura con un certo timore, sapevo che il mondo letterario di JA è mille miglia lontano dal mio, ma ho voluto provarci ugualmente. Detto ciò è sicuramente un libro per il quale vale la pena di affrontare lo sforzo. Fanny Price ricopre il ruolo di Cenerentola che lascia la povera famiglia di origine per andare a vivere nella famiglia degli zii agiati. Qui dovrà subire le angherie delle cugine (sorellastre) e nella migliore tradizione della Austen troverà il principe azzurro nel cugino Edmund del quale è da sempre innamorata. Interessante il parallelo tra il fallimentare matrimonio tra Maria Bertram (cugina di Fanny) e Mr Rushworth uomo senza qualità e l'unione perfetta tra l'integerrimo Edmund e la rigida e compassata Fanny totalmente sottomessa sia alle norme imposte dalla società sia alle decisioni del marito da lei ritenuto infallibile. Tra i personaggi minori spicca Mary Crawford innamorata di Edmund, ma incapace di accettare la sua decisione di prendere i voti e vivere una vita lontanda dalla mondanità e dalla ricchezza. Il romanzo si svolge quasi interamente nella tenuta di Mansfield park che diventerà il premio concesso ai "buoni" della storia, mentre i cattivi verranno tutti allontanati. Lo stile narrativo soprattutto nella prima parte è molto lento, il rischio è di annoiarsi fino alla parte dedicata all'organizzazione della pièce teatrale, poi acquisisce un ritmo decisamente più interessante, peccato che il finale sia un po' frettoloso. Condivido in pieno in parere di Lo', senza offesa ma JA è davvero sopravvalutata :)

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  15. Non ho ancora letto questo libro, è giusto quello che mi manca di Miss Austen, ma ho visto uno dei tre film...e ho appreso poi che il regista si è inventato di sana pianta moltissime parti che nel libro sono inesistenti. Mah!
    Lo leggerà quanto prima. Intanto grazie per tutte le preziose info :-)

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  16. Un autore non può piacere a tutti, è una sacrosanta verità, e difatti ci sono molti autori che non mi piacciono e che sono considerati dei Grandi - il che non significa che siano sopravvalutati. Semplicemente, non soddisfano le mie esigenze.

    Su JA, poi, c'è un sovraccarico chiassoso dovuto alla pesantissima mercificazione del suo nome, che altera tutto fino quasi ad offuscare il suo vero valore: negli Stati Uniti (come abbiamo scoperto di recente io e Miss Claire) ci sono orde di persone che si dicono Janeite solo perché hanno visto lo sceneggiato BBC di Orgoglio e Pregiudizio e si sono innamorate di Colin Firth (soprattutto in certe scene!). O hanno scritto seguiti del romanzo dopo aver visto il film del 2005.
    Questo fenomeno di massa che è diventata la Austen-mania può far pensare che ci sia una sopravvalutazione ma è, purtroppo, soltanto un triste sfruttamento commerciale.

    Al netto di tutti questi orpelli, Jane Austen è inequivocabilmente un genio della letteratura di tutti i tempi - ma non è detto che piaccia a tutti.
    E per fortuna, aggiungo io! Il mondo è bello proprio perché è così vario.

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  17. Mansfield Park, poi, è senza dubbio il più difficile dei suoi romanzi proprio per tutte le ragioni che avete chiaramente scritto finora.
    Un'eroina che non è un'eroina: come possiamo identificarci con Fanny? Un eroe che non è un eroe: come possiamo lasciarci affascinare da Edmund? E via di seguito...
    L'intento di Jane Austen era, per intenderci (aiuto, gli Esperti mi bandiranno per sempre da Austenland!!!), lo stesso di Northanger Abbey, parodia dei gothic novels: questa è una parodia, anzi, satira dei libri "per fanciulle", i cosiddetti moral novels, e di tutta la cultura (feroce, soffocante, ipocrita, perbenista, ecc.) che li produceva e li imponeva alle giovani del tempo, animaletti da domare e piegare alle esigenze degli uomini, loro padroni. Solo che qui JA fa un lavoro più complesso e sottile rispetto a Northanger Abbey...

    Ogni volta che lo rileggo, resto colpita dalla ferocia di questa satira. Sì, è molto diversa dall'ironia taglientissima e sottile degli altri romanzi, ed il gioco dell'intreccio sembra più sbiadito, ma è voluto.
    Di certo, non è il romanzo che leggo per sognare. Ma lo scelgo senza dubbio per farmi due risate sul lato oscuro e meschino dell'animo umano.

    Grazie a tutte per i vostri commenti e per aver avuto la pazienza di leggere il mio.
    A presto!

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  18. Silvia, perdonami, ma io tutta questa genialità proprio non la riscontro e resto del mio parere, andando oltre la soggettività del gusto personale.
    Un bacio, Lò

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  19. Non l'avevo mai letto e l'ho trovato diverso dagli altri, lento e un po' noioso, le ultime 100 mi hanno presa di più anche se mi aspettavo una storia più travolgente.
    Appena mi potrò collegare con il computer lascerò un commento più preciso. Grazie.

    Ilaria di "Iaia in cucina con semplicità"

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  20. non ce l'ho fatta a finirlo per tempo. mi mancano un centiaio di pagine e per questo non ho finito di leggere il post, ma ho sbirciato il riassunto fino a dove sono arrivata, giusto per ricapitolare ... non mi sta prendendo molto... credo per colpa di questi personaggi troppo negativi e troppi tutti insieme ... la narrazione è comunque scorrevole e per alcuni versi rilassante. pesante è solo la psicologia dei personaggi....
    conto di finirlo entro la fine del mese

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  21. Tra tutti i romanzi di Jane Austen Mansfield Park è quello che mi è piaciuto di meno. L'ho trovato noioso, prolisso, troppo lungo. tante pagine poteva anche risparmiarcele, non solo, i personaggi sono per la maggior parte vuoti e insulsi, l'eroia stessa è di una passività irritante e Edmund un pò sciocchino. Dopo tante pagine di notizie inutili il loro amore viene descritto in fretta e furia, come se Edmund, dopo aver vissuto con la cugina per tanti anni, si sia accorto solo in pochi minuti della sua presenza. Mi sembra una cosa tantino assurda, come se l'amore per fanny fosse solo un ripiego per aver perso Miss Crawford.

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  22. In ritardissimo com'è mia consuetudine, ho terminato il libro con qualche giorno di ritardo e devo confessare che nonostante l'abbia finito, aspetto che la storia cominci, anche se ho trovato particolare il personaggio di Fanny, aspettavo invano che il personaggio sbocciasse, che mi colpisse, che l'amore con Edmund mi travolgesse.
    Non esprimo un giudizio negativo sul libro, credo a mio parere che JA volesse narrare di una vita e di un amore semplice, come c'è ne sono tanti, non tutti hanno la fortuna della passione ma si può dire anche dell'amore.
    L'unica cosa che mi spiace è che a tratti il personaggio di Fanny mi ha ricordato Mary Bennet. D'altra parte la zia Norris mi è risultata così antipatica da spiccare su tutto il libro.

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  23. finito. eccomi con voi, ma in ritarso... in super ritardo...
    E' un bel classico, con uno stile particolarmente scorrevole, molto femminile, con poche descrizioni e molti dialoghi. Il personaggio di Fanny è quasi l'unico totalmente positivo, ma è troppo debole come donna, una perfetta donna d'altri tempi. E' inevitabile che Edmund, l'altro personaggio positivo, si innamori di lei, certo ciò avviene dopo pagine e pagine di insidie, trame e voci che cercano di sminuire la dolce Fanny.
    da me ne ho parlato qui: http://pupottina.blogspot.com/2011/08/n-1293-mansfield-park-di-jane-austen.html

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  24. eccomi sisters,
    scusate il ritardo son rientrata ieri sera dopo un mese nella mia residenza estiva (Silvia cara ormai abuso della tua versione)e son qui per lasciare il mio piccolo commento a MP di zia Jane. Io l'ho trovato assai divertente, mi diverto sempre quando la zia ci da dentro con l'esasperazione della mediocrità umana e qui ne abbiamo in abbondanza, ogni personaggio è estremo dice e fa solo cose che ti fan o arrabbiare o ridere ed io ne rido, nemmeno Fanny si salva è esageratamente saggia ... che dire attuale come sempre praticamente una soap con ben 200 anni di anticipo, che genio sta donna. Devo poi aggiungere che con MP la cara zia descrive una realtà fatta di apparenza e di forma che permeava la sua epoca fino alla nausea ..... un po' come la nausea che provoca la nostra moderna tv.
    Approfitto e vi bacio tutte e un grazie alla nuova first sister lentijini per il lavoro al gdl ci vediamo al prossimo libro di zia Jane
    Aldina

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Grazie a Cri de "Il Visibile Invisibile"

Grazie a Miss Claire - La Collezionista di Dettagli - e a BasilicoeMentuccia - Viaggi d'inchiostro

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ricevuto da Sylvia di Un Tè con Jane Austen

grazie a Newmoon di Sono una donna non solo una mamma

Grazie a Alessandra di "Tiritopettopino"