sabato 31 marzo 2012

Northanger Abbey

Buongiorno carissime,
eccoci al termine di una delle opere della tanto amata JA.
Seguirà una semplice trama tratta da Wikipedia, a voi la parola per ogni commento!


Il romanzo si compone di due volumi di 15 capitoli ciascuno, più un capitolo finale (che rappresenta una sorta d'appendice), presente in quasi tutti i romanzi della Austen. Di per sé il libro non ha una trama particolarmente viva e neanche i personaggi hanno qualcosa di interessante: non ci sono grandi passioni, né personalità complesse. La storia ruota intorno all'anti-eroina Catherine Morland, diciassettenne ingenua e un po' ignorante, che da un villaggio di campagna viene invitata dalla famiglia Allen a trascorrere un periodo di vacanza a Bath: qua ella ha i primi approcci con la società di allora, fatta di apparenza e sentimentalismo, tra un ballo, una sera a teatro ed una passeggiata nella via principale. Agli antipodi sono le due famiglie che Catherine incontra sul suo cammino: i Thorpe e i Tilney, i cattivi e i buoni. Il viaggio all'Abbazia di Northanger causerà in Catherine un uso smodato della sua immaginazione, sino ad immaginare un delitto mai compiuto e a ricercare nei cassetti documenti persi nel tempo, ottenendo sempre nella realtà grosse delusioni. Filo conduttore l'adorazione di Catherine per Henry Tilney, che sfocerà, dopo alcune difficoltà e malintesi, nel matrimonio.

Per approfondimenti visitate: Northanger Abbey by jausten.it


Ed ora iniziamo insieme la lettura de "Il Dandy della Reggenza" (ricordo a chi volesse unirsi per la lettura del mese di aprile ma non avesse ancora trovato il testo, che posso spedirlo io via e-mail in formato pdf).
A fine aprile per commentarlo insieme!
Buona lettura, a presto!
Erica

12 commenti:

  1. L'ho terminato a metà mese e devo dire che è stata una lettura gradevole, ma in definitiva c'è sempre una componente che trovo un pò noiosa nei romanzi della Austen.
    Ragione e sentimento e Orgoglio e pregiudizio mi hanno maggiormente stimolato e coinvolto, gli altri scritti, compreso Northanger Abbey, invece mi hanno lasciato più indifferente.
    I personaggi non riescono fino in fondo ad emozionarmi, credo sia questo il fatto.
    Anche la giovane Catherine è un pò "tiepida" per i miei gusti.
    Ciò che forse più ho gradito in questo romanzo della zia Jane è stata l'ironia che è una sua caratteristica comune un pò a tutte le sue opere, ma stavolta in alcuni punti mi ha fatto proprio sorridere.
    Giocare sulla vacuità e frivolezza della signorina Thorpe e delle figure a lei affini è stata la cosa più riuscita secondo me di questo libro.
    Adesso manca solo Persuasione e potrò finalmente dire di aver letto tutti i romanzi della Austen. Era una lacuna che dovevo colmare da tanto e grazie al GdL lo sto facendo.
    Si, perchè, a prescindere se mi abbiano entusiasmato o no, queste opere sono classici della letteratura e io ci tenevo a conoscerli per poter poi anche dire la mia con cognizione di causa.
    Un bacione e alla prossima lettura :-)

    RispondiElimina
  2. Come scritto anche nel riassunto, la trama e i personaggi di questo romanzo sono piuttosto flosci. Dal punto di vista stilistico, invece, credo sia l'opera meglio riuscita della Austen, proprio grazie a quell'ironia di cui parlava anche Maris, che permea soprattutto la prima parte della storia e la rende divertente.
    La conclusione è abbastanza scontata, è quella che tutti si aspetterebbero, solo mi dispiace che Henry Tilney finisca per interessarsi a Catherine "solo per gratitudine". Avrei preferito un minimo di romanticismo almeno nel coronamento di questo amore, e invece niente.

    RispondiElimina
  3. Ho trovato la trama piatta, senza particolari emozioni, descrive personaggi lenti e troppo semplici, ma, senza sfiorare argomenti politici, JA riesce ugualmente a raccontare l’ambiente in cui vive, il modo di pensare (cacciare un ospite perché non ricco…), stili di vita tramontati (i balli, le "Rooms"), la disparità tra uomini e donne e tra le classi sociali. La parte più interessante è quando Catherine visita l’abbazia o quando pensa di trovare chi sa che cosa in un manoscritto. Chi sa che faccia doveva avere quando ha trovato una lista dei conti della lavandaia… In alcuni casi sembra di leggere libri del “presente” dato che ancora oggi molti scrittori o sceneggiatori hanno l'abitudine di “copiare” lo stile di JA. Il personaggio principale è attualissimo perché quotidianamente incontriamo persone credulone che confondono i romanzi con la vita reale: Catherine pensa di vivere dentro un romanzo di Anne Redcliff e altre persone vivono dentro un film…. Che ne pensate delle ultime righe? “lascio decidere a chiunque ne fosse interessato, se quest'opera sia nel complesso tesa a raccomandare la tirannia dei padri, o a premiare la disobbedienza dei figli”. Questo romanzo può essere uno stimolo per conoscere o rinfrescare un genere letterario: il romanzo gotico.
    Grazie per aver scelto quest’opera.
    Ciao da Innassia

    RispondiElimina
  4. Avevo già letto Northanger Abbey anni fa e purtroppo devo confermare la mia opinione non proprio positiva, nonostante io ami alla follia Jane Austen.
    Anche in questo romanzo la fa da padrone lo stile ironico della scrittrice, stile che rende la lettura molto scorrevole... peccato per la trama praticamente inesistente e, soprattutto, per una protagonista così sciocca come Catherine!
    Come posso apprezzarla dopo aver letto di Elisabeth Bennet?
    In poche parole... questo è l' unico romanzo di Jane Austen che eviterò di rileggere (gli altri invece sono così belli e appassionanti che li rileggo almeno una volta all' anno!).

    RispondiElimina
  5. ho avuto la fortuna di riprendere in mano il romanzo di JA esattamente a 24 anni di distanza dalla prima lettura. all'epoca ero una fanciullina sognante e ingenua, maldestra e impacciata. paragonarmi all'antieroina catherine fu un gioco da ragazzi. e allora non capivo le sottili dinamiche della società in inglese del periodo. di quanto l'amore fosse cmq soggiogato alle regole della civiltà imposte. il lieto fine oggi a rileggerlo mi lascia con l'amaro in bocca. come una storia abusata, un racconto copiato. le sensazioni di una volta completamente sparite. e per il romanzo in sè, al di là del suo voler cmq essere una gothic novel, è stato il dialogo tra Catherine e il suo Henry nella stanza della madre defunta ad essere di tutti i capitoli secondo me il più ben scritto sapientemente dosato nel non detto e nel lasciar trapelare la sconfinata ingenutià della protagonista.

    RispondiElimina
  6. Leggere JA è un piacere assoluto, lo stile, l'ironia, la descrizione dei sentimenti, ma credo che L'abbazia di Northanger sia carente come struttura; il malinteso sulla famiglia della protagonista si risolve in modo superficiale, i personaggi sono vacui o ingenui.
    Si sarebbe salvato Henry ma provare amore solo per gratitudine lo fa scendere nella mia scala dei valori che dovrebbe avere un eroe allo scantinato.
    Inoltre nella predica che fa a Catherine nella galleria dei ritratti per i sospetti che lei esprime dice una delle frasi più infelici che Ian McEwan trascrive in Espiazione: "Ricordate in che paese e in che epoca viviamo. Ricordate che siamo inglesi, e che siamo cristiani."
    Sicuramente JA aveva senso dell'umorismo.
    Spero di ricevere presto Il dandy della reggenza e di leggerlo insieme a voi.
    A presto Alejandra

    RispondiElimina
  7. ciao ragazze io l'ho finito di leggere or ora.... come romanzo rispetto agli altri di jane l'ho trovato molto accerbo... comunque mi è piaciuto sopratutto quando è andata all'abbazia catrine....che fa tutte quelle suppososizioni sulla mamma dei tinley... quasi diventa un romanzo giallo... diventa in quel momento molto interessante. I personaggi come personalità non sono ben definite ma nel complesso si capisce.... in effetti le personalità che spiccano di più ... cioè che si capiva il loro carattere da subito... erano proprio il personaggio di catrine... persona semplice ma con una curiosità, e spiccata fantasia che la rende una persona intelligente. e quel personaggio arrogante e maleducato che era il signor thorpe... quanto ad isabella... (e grazie alla penna di jane) non solo è riuscita ad ingannare catrine riguardo alla sua vera indole ma .... tutti noi!... si è rivelata una persona falsa...
    Tina

    RispondiElimina
  8. è con notevole ritardo che mi unisco al coro dei commenti dopo la lettura. Nonostante la mia adorazione per JA, questo romanzo (è la terza volta che lo rileggo a distanza di anni) mi lascia un pò indifferente... la storia, ipersonaggi, l'evolversi delle vicende... come dire è una storia che non prende mai il volo!!!! sono d'accordo che rispetto ad una lettura adolescenziale che anche io feci, tutto è più chiaro, meno disincantato. Concordo con voi sul fatto che l'ironia della nostra JA è insuperabile, una capacità che raramente ritrovo in altri autori di romanzi moderni.
    Comunque è un romanzo che in tutto e per tutto rispecchia l'epoca in cui è stato scritto e un etichetta accettata e vissuta all'epoca che oggi per fortuna non esiste più :o))) Oggi potremmo dire che ci sono ben altre situazioni che si mettono in moto quando si tratta di sentimenti. Per chi non lo avesse visto anche il film riflette in pieno lo stile del romanzo e il galateo dell'epoca... è molto fedele e anche esso scorre lentamente e senza clamori.
    Al prossimo romanzo

    RispondiElimina
  9. Anch'io sono un pizzico in ritardo, ma che bello leggere prima le vostre impressioni!
    Certo, dopo aver amato JA per Orgoglio e Pregiudizio, questa sua opera perde nel confronto. Anzi inizialmente credevo addirittura scritta da un'altra mano, ma poi ho imparato a interpretarla come sottile ironia. Tutte le caratteristiche dei personaggi, le loro reazioni, sono espresse in modo esasperato: Cathrine estremamente infantile e credulona, credo in funzione della figura femminile rappresentativa dell'epoca. Oggi potremo inizialmente sorprenderci del ruolo della donna che ci viene proposto, ma se pensiamo a certi esempi "negativi" della nostra società, pare siano passati solo pochi anni.
    Sono d'accordo con voi, anch'io mi aspettavo un pizzico di romanticismo alla fine, ma... no! Zia Jane non voleva raccontarci una storia d'amore, credo l'intento di questa opera sia solo mostrarci uno specchio della sua società. E seppure nella sua "piattezza" ha raggiunto il suo scopo.
    A presto, buona lettura!

    RispondiElimina
  10. ciao ragazze io l'ho finito di leggere il 22/marzo... e avevo scrutto il commento nel posto sbagliato,e ora lo ri-posto qui...

    come romanzo rispetto agli altri di jane l'ho trovato molto accerbo... comunque mi è piaciuto sopratutto quando è andata all'abbazia catrine....che fa tutte quelle suppososizioni sulla mamma dei tinley... quasi diventa un romanzo giallo... diventa in quel momento molto interessante. I personaggi come personalità non sono ben definite ma nel complesso si capisce.... in effetti le personalità che spiccano di più ... cioè che si capiva il loro carattere da subito... erano proprio il personaggio di catrine... persona semplice ma con una curiosità, e spiccata fantasia che la rende una persona intelligente. e quel personaggio arrogante e maleducato che era il signor thorpe... quanto ad isabella... (e grazie alla penna di jane) non solo è riuscita ad ingannare catrine riguardo alla sua vera indole ma .... tutti noi!... si è rivelata una persona falsa...

    RispondiElimina
  11. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  12. Arrivo un pochino in ritardo su questo libro... comunque sebbene i più ritengano questo romanzo della Austen piuttosto scarso, a me è piaciuto davvero molto. Ho amato il fatto che, oltre ad essere scritto impeccabilmente, l'autrice si prenda espressamente gioco dei suoi personaggi. Inoltre ho notato, rispetto agli altri romanzi, che la storia d'amore è quasi accantonata e il romanzo si concentra molto sulla speranza della protagonista di vivere in prima persona un romanzo gotico.
    Per me la lettura è stata altamente soddisfacente.

    RispondiElimina


Grazie a Cri de "Il Visibile Invisibile"

Grazie a Miss Claire - La Collezionista di Dettagli - e a BasilicoeMentuccia - Viaggi d'inchiostro

assegnato dal gruppo "Quelle che il Tombolo" e da "La Libreria di Nicky"

ricevuto da Sylvia di Un Tè con Jane Austen

grazie a Newmoon di Sono una donna non solo una mamma

Grazie a Alessandra di "Tiritopettopino"